martedì 30 dicembre 2014

S3 NEO e NOTE 3 NEO: LA QUALITA' AL SERVIZIO DEL PREZZO!


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S3 NEO E NOTE 3 NEO, sono stati, anche grazie alle varie promozioni natalizie, due dispositivi molto venduti. Una sorpresa, in quanto i due terminali erano nati quasi come delle repliche dei loro fratelli maggiori, e forse la loro grande qualità abbinata ad un prezzo accessibile, ha fatto pendere l'ago della bilancia più verso di loro rispetto ai fratelli più costosi.

S3 NEO è un remake potremmo dire del dispositivo che nel 2012 a sbaragliato tutte le classifiche high-tech. Questa volta, però, Samsung ha pensato bene di aggiungere mezzo gb di ram in più e uno Snapdragon nel processore, impostando la versione 4.4.2 di Android. Sembrerebbe poco ma non lo è.

Il terminale ha meno impuntamenti della versione precedente: i blocchi sono minimi soprattutto se si bada sempre alla pulizia delle pagine in sospeso. Sul fronte navigazione web, il telefono acquisisce più sicurezza con lo Snapdragon 400, anche se la fluidità non è il massimo soprattutto se si inizia a navigare su siti più ingombranti con tante immagini, ma comunque sua, l'esperienza d'uso rimane più che sufficiente. La fotocamera è la medesima del modello precedente (più che buona in condizioni di luce naturale), come per il display, un hd super amoled veramente con una resa dei colori perfetta. Un tallone d'Achille evidente, invece, è la durata della batteria e il riscaldamento del terminale nella parte bassa, naturalmente con uso più assiduo. 
S3 NEO si può trovare a 160 euro sui vari negozi virtuali, un prezzo da urlo per un terminale che ha sorpreso tutti nel 2014, risultando uno dei più venduti in Italia.


NOTE 3 NEO, invece, riprende alcune delle caratteristiche di S3 NEO, come la fotocamera posteriore di 8mpx e il display in hd amoled. 16 gb di rom, ma qui però la ram è di 2 gb e la differenza si percepisce tutta. Il terminale va da un'opzione all'altra con più disinvoltura, in maniera più fluida e senza troppi impuntamenti. La differenza con il Note 3 è evidente soprattutto per quanto riguarda la fotocamera, che risulta per il NEO più che buona ma con gravi problemi di stabilità ottica, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione. 
Il doppio processore è fatto in casa da Samsung: lavora bene in ogni situazione, con una grande velocità e un piacere più che buono nell'uso quotidiano. Il NOTE 3 NEO  regala sensazioni premium anche per via della S-Pen e differendo dal Note 3, in tanti piccoli particolari che non ne giustificano comunque la differenza ampia di prezzo fra i due terminali. La differenza di Full hd e hd risulta impercettibile, come anche la velocità nella navigazione web. Certo, ci sono 32 gb di rom e 3 gb di ram, ma nell'uso di tutti i giorni non ne influiscono molto l'esperienza d'uso. Proprio per questo la casa coreana, per far capire bene la differenza fra i due device, ha pensato bene di non inserire tante opzioni sul NEO, opzioni, naturalmente, che invece si trovano sul fratello maggiore. 

NOTE 3 NEO si trova in offerta sui negozi virtuali a 250 euro, e a questo prezzo l'acquisto non è consigliato, ma di più. Unico problema è che Samsung non sa ancora se aggiornerà il dispositivo ad Android 5.0, stessa cosa per S3 NEO, in questo modo l'appeal di questi due buoni terminali scemerà sensibilmente con il passare del tempo.


S3 NEO. I PUNTI DI FORZA:

SCHERMO-PREZZO.

TALLONI D'ACHILLE:

BATTERIA-RISCALDAMENTO-MANCANZA DELLO STABILIZZATORE OTTICO.



NOTE 3 NEO. I PUNTI DI FORZA:

PREZZO, NAVIGAZIONE WEB, S-PEN, FLUIDITA'.

TALLONI D'ACHILLE:

MANCANZA DELLO STABILIZZATORE OTTICO, AGGIORNAMENTI ANCORA ASSENTI.

IlFolle Davide Beltrano

venerdì 26 dicembre 2014

"BATMAN" NUMERO 32: UN COPIONE GIA' VISTO!


Sonnecchia tanto il numero 32 di Batman: Anno zero va fuori fase ormai con una storia come tante che si protrae per le lunghe senza nessuna scossa di vera vivacità artistica.

Batman si ritrova imbrigliato sotto gli effetti criminali di Nygma. 

Potrebbe essere anche una buona storia, ma da questa saga ci si aspettava la novità, il grande colpo che è mancato completamente. Da Marzo ormai, Anno zero, più che lasciare il segno ha sancito un vuoto immenso fra le aspettative del pubblico e il suo reale valore.

E se Anno zero delude sempre di più, Gothtopia ci rattrista senza mezzi termini. La storia iniziata bene nella prima parte, si svuota in maniera netta arrivando ad un finale già previsto senza sorprese e colpi di genio. Insomma, storie troppo prevedibili, inoltre, nei disegni si sente tanto l'assenza di Fabok che ci aveva letteralmente estasiati nella prima parte.

Chiude Nightwing che come al solito in poche pagine ci regala tante emozioni. Un monologo profondo, intimo, che ci ridona euforia e bellezza fumettistica. 32 numeri ben equilibrati con storie e dialoghi sempre soddisfacenti, senza cadere mai nel baratro dell'ovvietá e donandoci un evento epocale come il ritrovamento di Tony Zucco che aveva creato, in un certo senso, la figura di Robin.

Il numero 32 chiude i battenti fra pochi alti e molti bassi. Le colpe sono da individuare principalmente in Anno zero, per il quale la Dc, ha investito molto senza però ricevere tanto in termini di qualità.

Il gioiello del mensile di Batman del 2014, è stato sicuramente il numero 30, con storie diverse e imprevedibili, "sentite"!

Manca la qualità, ma alla DC questo non interessa, il mensile in America va alla grande, sempre al primo posto della classifica. Ormai si guarda al profitto e poco alla qualità, ok, va bene, ma poi non lamentiamoci se non esistono più i capolavori di una volta.


Voto al numero 32: 5!

giovedì 25 dicembre 2014

LA SOLITUDINE DELLA FESTA!


Scorro chilometri di solitudine, mentre le luci non illuminano ma stendono la mia felicità. Per tutte le volte che ho amato, sognato, sperato; per tutte le volte, si, che ho visto un treno partire e sognato poi, che passasse ancora una volta, anche se era già lontano ormai.
Scorro chilometri e mi ritrovo sul ciglio del precipizio: si può essere soli anche in questa notte, oh si che lo sai anche tu, mentre le luci, le luci della festa illuminano il mio viso. Per tutte le volte che ho detto "si vedrà", per tutte quelle volte che scelto, intrapreso, per tutte quelle volte che ci ho creduto. Per tutte quelle volte che ho visto la mia vita realizzarsi anche se era già un sogno al risveglio sai, un sogno... troppo lontano ormai.

IlFolle... anche da qui!

martedì 2 dicembre 2014

INEDITO: "Sono già incazzato"!


Sono già incazzato, incazzato perché di sorrisi e di auguri a Natale mi viene il vomito, non lo sopporto come quel politico che ora si nasconde, come quello che scrive da star, come le rime di Francesco Sole.

Sono incazzato, lo sono già perché odio i buongiorno, la convenevole gentilezza. Non sopporto più nulla, come quel giovane che per far carriera lecca il culo al politico e poi mi viene a dire che lotta per un futuro migliore. Sono incazzato con me perché per dire la verità.. ormai son rimasto solo, però il culo rimane vergine, come questa penna che non ha mai visto i compromessi.

Sono incazzato perché sposarsi al Sud è solo tradizione, una firma nel cesso di una una falsa credenza, e poi piangi nel bagno per non lasciarlo, perché si sa, poi sarà vergogna... magari per la nonna!

Non sopporto le feste di Natale che festeggiano loro, e poi non sanno neanche dove sia nato il loro Messia.

Sono incazzato perché si rimane soli in questa vita, a predicare male ma a razzolare bene, perché bisogna adeguarsi a chi ci sta intorno, alle faccine da whatsaap, alle tradizioni, ai cazzi in culo, ai bicchieri di vino offerti, ai falsi slogan, ai sorrisi di circostanza e alla torta di mele... della nonna!!


IlFolle

lunedì 1 dicembre 2014

NOKIA 830: PROVE DA TOP GAMMA!


Nokia 830 è un top gamma mascherato. Lo si comprende subito appena si ha in mano. Un terminale compatto, abbastanza sottile e dal display ampio. Sono infatti 5 i pollici per una risoluzione in hd. La scocca dietro è rimovibile, ma nessuno deve spaventarsi per la solidità, infatti Nokia Microsoft questa volta ha fatto le cose in grande. Non ci sono più parti che cedono nella scocca, e ciò si ripercuote positivamente sull’impugnatura, davvero ottima, peccato forse solo per la scivolosità dell’alluminio ai lati.

Il Nokia 830, è il fratello minore di Nokia 930, quest’ultimo ha delle specifiche tecniche superiori, ma senza la visualizzazione Glance, e con uno spessore più netto che supera i 9 mm.
Nokia 830 punta molto sull’estetica ma non per questo trascura le specifiche tecniche. Il motore è un quad core da 1.2 ghz di frequenza, il dispay è un ips mentre la fotocamera posteriore è una 10 mpx, veramente ottima per colori e nitidezza delle foto, come ormai Nokia ci ha abituato da tempo. Pessima la fotocamera anteriore, di 0,9 mpx, il necessario per le chiamate in skype.

La fluidità è da top gamma e il solo giga di ram è già abbastanza per un terminale con sistema Windows. La memoria è di 16 gb espandibili, ed è una dolce nota positiva visto le limitazioni di memoria del Nokia 930.

Il terminale viaggia bene in ogni situazione, certo, ma a volte lo zoom nei siti grandi ci dà qualche spazio bianco, ma comunque nessun problema rilevante nell’uso quotidiano. Parlando del display, forse su questo device avremmo preferito un amoled in stile 735, ma comunque sia sono dettagli e soprattutto una questione di gusti personali.

Nokia Microsoft 830, è un telefono che già si può trovare a 300 euro sugli store digitali, ed è un prezzo veramente ottimo per tutto ciò che regala questo terminale. Il punto di forza sta sicuramente nell’estetica, forse il Nokia più bello di sempre. Certo, Nokia 735 costa 100 euro in meno ed ha più o meno le stesse specifiche, ma forse la vera differenza è tutta nei materiali, quasi da “giocattolino” nel 735.

Il device 830 si trova compresso fra il fantastico rapporto qualità prezzo del 735 e il top gamma 930, che comunque in estetica non è il massimo. Quindi la collocazione sul mercato è un po’ complicata, ma Microsoft punta tutto su questo terminale, convinta che in esso, si possano trovare grandi qualità ad un prezzo contenuto.


Microsoft va avanti, e lo fa con prepotenza con Nokia 830: un top gamma mascherato!

giovedì 27 novembre 2014

INEDITO: "Noi, disperati"!


Perché i romantici come noi, ragazza, sono destinati a piangere di notte!
Siamo destini impigliati in autostrade piene di illusioni.

Giochiamo a viso aperto:
di giorno più disperati che mai,
di notte più volubili del giorno prima!

Perché i sognatori come noi, ragazza mia, sono nati per piangere!

Siamo ormai a un chilometro dalla pazzia.

Autostrade di disperati disordini mentali!

Poi l’alba, la solita strada che costeggia la depressione:
la vita, la ruota che gira, e un bicchiere di amaro
per addolcire questa strana serata!
Perché vedi ragazza mia, i perdenti come noi..
sono abituati a non accontentarsi mai!


giovedì 20 novembre 2014

HUAWEI ASCEND P7: L'ELEGANZA NON E' TUTTO!


Huawei Ascend p7 è già da un bel di tempo che è arrivato sul mercato italiano. Un terminale dall’eleganza ineguagliabile che fonde in sé bellezza estetica con alcuni spunti molti interessanti.
Innanzitutto sorprende la fotocamera anteriore di ben 8 mpx, un telefono che possiamo definire come un selfie-phone, pur non avendo il grandangolo del maggiore telefono per foto anteriori, il Nokia 735. La fotocamera posteriore è una 13 mpx che di giorno mostra i muscoli, mentre in condizioni di scarsa illuminazione mostra un po’ il fianco con una sovraesposizione molto visibile,ma comunque accettabile.

La memoria di 16 gb è espandibile, ma attenti alle micro sd di scarso livello, infatti queste possono portare problemi soprattutto per quanto riguarda la registrazione dei video che, se fatta con micro sd di scarso livello, risultano essere un po’ scattosi.

La ram è di 2 gb, mentre il display è un’altra delle noti più positive: un full hd, ips, con colori naturali ma non spenti. Un display al pari con altri top gamma di livello, insomma, un telefono che pretende di assumere un posto di primissimo piano in concomitanza con gli altri terminali top.

Fin qui, quindi, tutto da top, o quasi. Il problema arriva con il processore, certo,un quad core con 1.8 ghz di frequenza, ma che sorprendentemente delude per le prestazioni. Sia chiaro, la navigazione quotidiana è buona, si riesce ad entrare e uscire dai siti semplici con discreta disinvoltura, ma il problema si pone quando si alza l’asticella e magari si entra in siti più complicati. In questo caso il processore inizia a bloccarsi continuamente, con lag ripetuti e lo zoom che diventa scattoso, quasi inutilizzabile. Se si sceglie la navigazione con Chrome le cose migliorano un po’, ma certamente non può essere un processore da top gamma, ed è forse qui la vera e unica pecca del telefono.

Infatti queste prestazioni non si ripercuotono soltanto sulla navigazione, ma anche sull’ottimizzazione del terminale in generale. Nella home, a volte, p7 risulta essere scattoso e non completamente fluido, già il menù a tendina mostra micro lag che non ne compromettono comunque l’esperienza d’uso generale.

Il prezzo di listino di 400 euro è accettabile, già sul web si trova a 300, ed è un peccato perché Huawei manca di poco la promozione, ma non tanto per le caratteristiche, ma perché se si vuole primeggiare con i top di gamma, allora il fattore navigazione ha un peso fondamentale.

E’ ora che Huawei adotti Snapdragon e abbandoni l’idea dei processori fatti in casa. Forse i materiali pregiati, vetro e alluminio, hanno dato un peso forte sul bilancio, tali da far risparmiare sul processore.


Comunque sia, il problema per i meno smanettoni sarà di minore entità, alla fine p7 rimane un buon terminale di fascia media con un’estetica di fascia superiore. Insomma, o lo ami, o lo odi!!

lunedì 17 novembre 2014

BATMAN N.31: POCHE IDEE PER UN NUMERO PESSIMO!


Il primo episodio del numero 31, è un'anteprima di Batman Eternal. Sembra una storia ben messa su che presenta un universo alternativo e che vede in Selina Kyle, la protagonista criminale. A dire la verità l'entrata di Batman ci sembra un po' stile vecchio telefilm anni '60, ma la storia cresce bene anche perché iniziano a venir fuori i primi interrogativi. Poco per poter dare un giudizio completo, incomprensibile aprire il numero 31 in questo modo.

Seconda storia con Gothtopia che cerca di alzare il livello del fumetto. Crane ha creato la sua tossina, Batman in manicomio porta avanti il suo piano. Dopo la prima puntata che ci aveva sorpresi, la storia continua su una buona onda pur non affondando il colpo graffiante che potesse far gridare al capolavoro. Forse c'eravamo illusi che ne potesse uscire fuori qualcosa di alternativo, ma in realtà non è che l'ennesimo scontro fra Bats e Spaventapasseri. La storia allora va leggermente ridimensionata, l'impianto fumettistico rimane buono con ottimi dialoghi ma pian piano appaiono i soliti stereotipi che rallentano la novità del primo episodio. Ora la storia è ad un bivio, con il terzo episodio che ci dirà definitamente dove andrà a finire Gothtopia.

Terza storia: un piccolo omaggio a 'il Ritorno del Cavaliere Oscuro' ma in un'ottica più intima che vede Batman fare i conti con la propria vecchiaia. Un eroe che invecchia come tutti, ma che resiste al tempo e non si arrende al quotidiano scorrere dei giorni. Un messaggio che va oltre il fumetto, peccato solo che siano cose già ampiamente raccontate nella storia fumettistica di Batman.

Quarta storia con un altro universo alternativo. Il Cavaliere Oscuro non è solo Bruce Wayne, ma un simbolo che è andato avanti oltre alla figura del ragazzo d'oro di Gotham. In realtà tutto appare confuso, disconnesso, senza la minima verve narrativa che dovrebbe inchiodare il lettore a queste pagine. Il fumetto continua nella sua mediocrità.

La quinta storia è dedicata alla saga di Nightwing. Nei numeri scorsi ci siamo trovati dinanzi ad un avvenimento epocale che è stato forse superficializzato da molti. L'episodio è il ritrovamento di Tony Zucco, colui che aveva ucciso i genitori di Dick Grayson alias al secolo Robin. Ecco, un avvenimento così importante passato in secondo piano. Le colpe possono essere tante, ma fra tutte, c'è quella che le storie di Nightwing siano state presentate in questi 31 fumetti, come storie finali di contorno. E invece Nightwing anche stavolta dimostra che l'impianto regge il blasone: la storia non perde colpi e quando il livello cala, ecco che arriva puntuale il colpo di scena, in questo caso Zsasz. La saga di Nightwing è già un piccolo sceneggiato per un telefilm in stile Arrow, non sarebbe male anche per via di quel triangolo amoroso fra il nostro eroe, Barbara e Sonia Zucco. Insomma, il fumetto ha un suo perché quando entra in gioco Nightwing.

Si conclude in questa maniera un numero 31 pessimo, con storie di bassa importanza e idee ripetitive e stantie. Di 'Anno zero', pur essendoci scritto in copertina, non v'è traccia. La domanda sorge spontanea: perché tirarlo così per le lunghe? perché confondere il tutto in questo modo? Non sarebbe stato meglio andare avanti solo con Anno Zero, Gothtopia e Nightwing? Un'impostazione che proprio non si comprende da parte della DC.

Ora aspettiamo il numero 32, sperando che ci sorprendi come ha fatto lo splendido numero 30.


Voto 4.5

sabato 8 novembre 2014

UN MONDO DIVERSO!


Ehi, pensa ad un mondo diverso; avanti, su, pensalo!

Pensalo senza religioni,
senza interessi, senza un senso!
Pensa ad una strada diversa da questa,
pensala sempre meno dritta, pensala al buio!
Mia figlia mi chiede se questa sera
possiamo vedere un bel cartone animato;
ma pensa se non potessimo più ridere,
pensa se non potessimo più sorridere alla vita.
Pensa ad un mondo diverso,
disegnatelo su misura;
non usare armi per convincere gli altri, non farlo mai!!
Pensa ad una musica diversa,
pensa un mondo senza politica,
senza gestione, pensa ad un mondo un po' più migliore!

Su, avanti, dai, pensalo e non ridermi dietro le spalle!

Mio figlio mi chiede se stasera ci sono mostri in giro;
capisci, viviamo in un mondo di paura,
fin dalla nascita è così: siamo condannati ad una fine!
Allora non fermarti, oh no, dai, non piangere stasera,
disegna il tuo mondo, pensalo, chiudi gli occhi..
ora puoi farlo!
Pensa ad un mondo senza paure,
senza terrore, senza classifiche, senza differenze:
di notte, di giorno, tu pensalo,
disegnalo ovunque, incidilo sui muri di ogni frontiera,
scrivilo sulle nuvole con il sacrificio e il tuo sudore.
Non lasciare mai che tu sia il foglio
su cui gli altri scrivono la propria storia, tu non farlo mai!!!
Vedi amico mio, si esce sempre sconfitti da questa vita,
si esce sempre fuori, prima o poi, da questo cerchio!

Mia figlia mi chiede un bacio prima di andare a letto,
e se posso tenerle la mano prima che si addormenti…
Vedi amico mio, a forza di disegnare il mio mondo
io lo sto vivendo,
in questo momento, si, io vedo in lei...
UN MONDO DIVERSO!!!


IlFolle

mercoledì 5 novembre 2014

LA RECENSIONE DI 'SONO INNOCENTE': UN RITORNO ALTERNATIVO!!!


Arriva a tre anni da ‘Vivere o Niente’ il nuovo album del Blasco, ed è un ritorno potente, alternativo ed energico.

L'album si apre con ‘Sono innocente ma’.. Il Blasco lascia da parte la disillusione degli ultimi due lavori discografici e ripone all'attenzione dell'ascoltatore, la rabbia e la determinazione. Il pezzo ha sfumature elettroniche ma che non invadono mai il territorio musicale di appartenenza: puro rock. Un pezzo potente, un rock fra i più belli di tutta la sua carriera e già questa.. é una grande notizia.

Il rock continua alla traccia due con ‘Duro incontro’. Il cantato prende ispirazione dal ‘Manifesto futurista..’ ma la musica qui è più psichedelica, frenetica. Il testo racconta alla perfezione uno stato d'animo, una sensazione alienante. ‘Fegato fegato spappolato’ ha adesso un suo fratello, meno sballato ma più duro. Una canzone che rimane nel limbo dorato insieme a tanti altri pezzi rock del Blasco, non ottimi ma neanche insufficienti.

La terza traccia è ‘Come Vorrei’. Arriva il pop, la melodia italiana che Vasco tiene su con un testo molto ispirato e dai significati profondi. Una storia d'amore é il pretesto per parlare a sè stessi, in modo onesto e sincero. Una canzone che viene frenata dalla mancanza di un vero assolo che avrebbe potuto farle fare il salto di qualità. Per le radio é perfetta, forse meno per i più affezionati.

La quarta traccia continua con atmosfere pop ma più ispirate. ‘Guai’ è beatamente e profondamente nello stile di Vasco, che qui, separa la canzone fra una melodia iniziale a bassa intensità ad un cambio di ritmo imposto dalla sua voce, in questo disco ai massimi livelli. ‘Guai’ è una piccola perla, una di quelle canzoni da cantare nei falò con la chitarra acustica. Il testo non è poetico, ma ha alcuni spunti interessanti nelle strofe, soprattutto nella seconda parte del pezzo. Promossa senza riserve.

La quinta traccia è una scarica impetuosa di hard rock. ‘Lo vedi’ è potentissima, con sonorità mai sentite prima in un album di Vasco. Il testo è minimalista ma guai a dire che è banale. “Lo vedi o non lo vedi, ci credi o non ci credi”, insomma, devi svegliarti, prendere la vita di petto, e credere in te stesso. Il pezzo non scende mai di intensità e ci regala un grande gioiello rock made in Italy! Ci siamo!!!

Alla sesta traccia abbiamo ‘Aspettami’. L'album scende di livello ma non tocca il fondo. Infatti ‘Aspettami’, pur non essendo un pezzo eccelso, è una canzone molto orecchiabile che fa del suo splendido inciso il punto di forza. Questa è forse la canzone che più dividerà gli addetti ai lavori, certo, sia nel testo che nelle atmosfere si respira molto il Battisti anni '80, ma tutto ciò non basta o perlomeno, non soddisfa pienamente. Comunque sia una canzone che se usata come singolo radiofonico, potrebbe far molto presa sull'utente medio, ma in quest'album c'è onestamente di molto meglio.

Settima traccia è ‘Dannate nuvole’. Avrebbe potuto essere eccellente se la base elettronica non fosse stata così invadente. Un pezzo con un testo filosofico, che con poche parole disegna un mondo. ‘Dannate nuvole’ è una ballata dark, esplosiva quando entrano in gioco le chitarre e con atmosfere deliranti che arrivano all'apice della potenza, quando Vasco pone a tutti la domanda fatidica: "Chissà perché?". Questa canzone è pienamente promossa.

Ottava traccia nel segno del Blues. ‘Il blues della chitarra sola’ inizia con un tappeto musicale elettronico che stona completamente con la melodia vocale di Vasco. Sembra proprio un arrangiamento poco ispirato e attento. Poi dopo le prime strofe le sonorità diventano un connubio abbastanza regolare con la voce del Blasco. La canzone in sé non è affatto male e il testo sembra una presa in giro che Vasco fa nei suoi confronti. Peccato perché sul web circolava una versione veramente blues del pezzo, una versione che incarnava pienamente lo spirito giocoso e ironico della canzone che, in questo arrangiamento, viene un po' nascosto. Alla fine è buona traccia, suggellata anche da uno splendido assolo.

Nona traccia ha il nome di 'Accidenti come sei bella’, già stroncata da molti. Parliamoci chiaro, per l'ascoltatore medio è una buona canzone, divertente e orecchiabile, ma stiamo parlando del più famoso Signor Rossi d'Italia; stiamo parlando di un album fra i più ispirati della carriera che, in questo modo, cade letteralmente per terra con un pezzo del genere. La voce di Vasco sembra quasi incerta, la musica è un gioco computerizzato per le nuove generazioni. Insomma, un pezzo bocciato, forse l'unico veramente da scartare.

Ma alla decima traccia arriva la perla del disco. ‘Quante volte’ è un viaggio nella vita di Vasco che poi si riflette in ognuno di noi. Stiamo parlando di una canzone che vuole pretendere di dar fastidio ai grandi classici del Blasco, e ci riesce senza timori. La melodia iniziale riprende quella di ‘Vita spericolata’, alcuni storceranno il naso, ma la genialità sta proprio in questo: una confessione musicale partendo dal pezzo più simbolico. Poi la canzone va in un'altra direzione ed emoziona, sconvolge, mette i brividi. Nessun assolo (forse nel primo intermezzo se ne sente la mancanza), nessun gioco melodico o strumentale. La canzone è semplice e diretta, la voce di Vasco detta l'andatura, la sua interpretazione è vissuta. Un classico che non cederà mai il passo al tempo!!

L'undicesima traccia è ‘Cambiamenti’. Una canzone già molto conosciuta nella quale, Vasco, pone davanti all'ascoltatore un testo apparentemente banale con una lista di cose da cambiare, tutto ciò per racchiudere il messaggio più profondo: 'l'unica rivoluzione é cambiare se stessi"! La musica è un blues di nuova generazione che con non convince però appieno. La canzone ha un suo perché, il testo anche, e in questo disco la tematica del cambiamento credo sia indispensabile per non poterla in qualche modo decantare. Tutto sommato, bene così.

Alla dodicesima traccia un pezzo strumentale, dal nome ‘Rockstar’. Siamo dinanzi ad un pezzo hard rock, dove Vasco fa riproporre da Vince Pastano, l'interludio del Live Kom 014. Niente da dire: suoni naturali, potenza ed energia. Con questo pezzo Vasco traccia una linea fra le 11 canzoni dell'album e le tre bonus tracks. Infatti la posizione delle tracce in questo disco, è fatta in modo molto minuzioso, con momenti rock che che si alternano alle ballate, quasi come in un contesto da concerto.
Inizia così la prima delle bonus tracks: una reloaded de ‘L'uomo più semplice’, qui peggiorata, depotenziata del rock originario. Un pezzo che sicuramente poteva essere evitato in questo album. La canzone esplode nell’inciso, ma il tutto è corredato da un testo troppo semplice (ma qualcuno può vederci un bel collegamento con la tematica appunto semplice del pezzo), e a tratti molto debole. In questo contesto, ‘L’uomo più semplice’, è ancor di più bocciata.

A risollevare il morale ci pensa ‘L'ape regina’, un testo molto particolare dove l'ape regina viene inquadrata un po' come la Bocca di Rossa del 2014, che ammalia tutti quanti. Le atmosfere sono alla Branduardi e Vasco sorprende completamente spiazzando l'ascoltatore. Un grande esperimento, il più concreto, quello più riuscito, i cambiamenti qui sono davvero evidente. Completamente promossa.
Chiude l'album ‘Marte piange ancora’. Qui troviamo un Vasco d'annata, influenzato da Rino Gaetano ma con un strada musicale e melodica completamente differente. Marta é un pezzo divertente, con un testo leggero ma molto efficace per la tematica affrontata. Una canzone che forse non soddisfa in pieno, anche per via di un coro imbarazzante in stile Mary Louise. L'interpretazione di Vasco é ironica, sbeffeggiante, sopra le righe. Si chiude non con il botto ma in pieno divertimento.
Tiriamo ora le somme:

‘Sono innocente’ non è forse l'album migliore della carriera, ma entra prepotentemente nell'albo dei grandi lavori del Blasco. Arriva così in alto per la sua straordinaria varietà di stili, per il sound hard rock unico e potente. L'album risulta essere un piccolo esperimento, con pezzi che vanno dal cantautorato più elevato al rock più duro. Dalla canzone radiofonica allo sberleffo, insomma, siamo di fronte all'album più variegato di sempre, tanto che le tracce fra loro, a volte, sembra che stonino un po', ma è il prezzo da pagare per una varietà così elevata. La struttura del disco é data da pezzi di livello, studiati nella costruzione armonica nei minimi dettagli. A questi si alternano arrangiamenti elettronici che strizzano l'occhio alle nuove generazioni, poche attente ai dettagli strumentali... non sempre però!

Insomma, ‘Sono innocente’, pur con due o tre incidenti di percorso evidenti, sorprende, spiazza, poi se in positivo o in negativo, dipenderà dai gusti personali, ma comunque sia é innegabile che ci troviamo davanti un Vasco molto diverso e alternativo.
Il voto è un 8 pieno, soprattutto perché in questo periodo che nessuno rischia, Vasco ci propone pezzi molto diversi tra loro senza andare sul sicuro.

Per concludere ecco la personale classifica degl'album più belli di Vasco.

1- C'è chi dice no
2-Gli spari sopra
3-Siamo solo noi
4-Liberi Liberi
5-Vado al Massimo
6-Bollicine
7-Sono innocente
8-Vivere o niente
9-Nessun pericolo per te
10-Canzoni per me
11-Cosa succede in città
12-Il mondo che vorrei
13-Colpa d'Alfredo
14-Buoni o cattivi
15-Ma cosa vuoi che sia una canzone
16-Non siamo mica gli americani

17-Stupido hotel 

lunedì 3 novembre 2014

SEI TU IL MIGLIORE!


Hai più di quarant'anni e ancora insegui il successo
c'è chi dice che dovresti tingerli di nero
ma ami cercare la rivoluzione facendo l'eco!

Hai una certa età eppure sembri vero
sei sempre in prima fila
vestito di bianco ma io preferisco sempre il Nero!

Sei arrivato dopo
ma c'hai fottuto tutti
aprendo il di dietro
e cantando a squarciagola!

Hai più di una certa età
ma ami le bambine
scrivi d'amore per loro
e poi per lui ogni qualvolta
i fari sono accessi.

Sei tu il migliore
il furbo, l'onesto, quello che paga meno
Sei tu il primo
il più bello, il genio, quello che si espone meno
Dimmi come fai
Come stai
Come giochi poi senza di lui

Come si va avanti.. alla tua età!?!?!

martedì 21 ottobre 2014

Gothtopia e Fabok risollevano il mensile di Batman!!


Il numero 30 è il numero che da tanto aspettavamo. Potente, coinvolgente, con ottimi dialoghi e disegni fantastici.

La prima storia riprende la saga Anno zero. Batman è alle prese con il piano di Nygma e nella sua solitudine cerca di risolvere la situazione. Stupendo è il discorso di Alfred verso Bruce: Snyder mostra qui a tutti il suo talento. La storia è veloce e senza pause che distolgono l'attenzione del lettore. Buona partenza.

La seconda storia è l'apice massimo. Gothtopia sorprende, ci lascia con il fiato sospeso e ci dona tante novità. I disegni di Fabok sono capolavori, forse per la prima volta Capullo, e i suoi disegni, passano in secondo piano. L'ambientazione è alternativa, la storia è psichedelica, tutta da scoprire. Poche pagine per lanciare un lavoro di livello. Queste sono le storie che vorremmo sempre leggere.

La terza storia è breva ma intensa. Alcune scene sembrano essere prese dal film su Batman del 1989, anzi, lo sono. Il futuro Joker è alle prese con l'uccisione dei suoi pseudo-amici. Il dialogo intimo di Batman verso le ragioni che lo spingono a combattere è geniale, trascinante, di grande impatto. Un diario intimo corredato da azione, coraggio, dedizione verso la missione. Altra storia molto piacevole.
La quarta storia è una vera e propria chicca per tutti gli appassionati. Viene rivisitata la prima apparizione di Batman in Detective Comics 27. Solo questo deve far pensare ad un numero storico, e così in fondo è. Ma arriva la sorpresa, il tocco finale che spiazza tutti, un Black and White che sconvolge come sempre il lettore. Si rimane su livelli alti.

La quinta storia è un lampo fumettistico. Batman vede ciò che avrebbe sempre voluto: una vita con i suoi genitori e i suoi affetti. Ma ciò comporta altri elementi negativi in un mondo pervaso dai criminali. La storia ha una morale netta per il Cavaliere Oscuro, per noi, per tutto il mondo del fumetto. Nella vita basta un attimo per stravolgere il destino delle cose, così è stato per il nostro eroe: uomo reale in un mondo di fantasia.

Prima della sesta storia e ultima storia, c'è un altro flash, questa volta di Francavilla, niente di rilevante però. In questo modo inizia il capitolo Nightwing alle prese con la nuova villain: Marionetta. Fa il suo ingresso anche il Cappellaio matto, qui in realtà poco incisivo. Il personaggio rimane lì, nei margini, mentre la vera protagonista è l'instabilità perenne di Marionetta. Siamo di fronte alla storia più debole, anche se tutto l'impianto fumettistico non è poi così da buttare via.
Si conclude così uno dei numeri più belli in assoluto. Storie piene di ritmo e coinvolgimento. Disegni fantastici con Fabok che ci delizia con il suo immenso talento. 

Diamo un voto molto alto perché era da tempo che non ci divertivamo così: 9!

IlFolle Davide Beltrano

domenica 12 ottobre 2014

GOTHAM: UN INIZIO POCO FELICE!!!


Si sono concluse le prime due puntate della serie Gotham, la città del Cavaliere Oscuro prima di Batman!

L’inizio è veloce e senza troppe noie introduttive, molto fedele alle origini fumettistiche di Batman, insomma, una serie che inizia senza sconvolgere nulla, e già per alcuni questo è punto a sfavore.
Il primo episodio prosegue su ritmi serrati e forse è proprio questo che non ci va giù. I personaggi sono presentati con frenetico ritmo, quasi tutti d’un botto e senza una trama coinvolgente: alcuni dei futuri protagonisti criminali sono gettati nella mischia in maniera approssimativa, quasi come se nella prima puntata la serie Gotham dovesse dimostrare tutto il suo potenziale.

Il personaggio del Pinguino spicca su tutti, forse un po’ troppo folle, a tratti sembra di vedere un futuro Joker, ma le sue doti di calcolatore vengono fuori dopo il finto assassinio di Gordon, ed è forse in quel momento che nasce il vero Pinguino.

Gordon è il personaggio più riuscito. Il suo profilo ricalca in pieno l’Anno Uno di Miller: un eroe in mezzo a tanti poliziotti corrotti. La sua sete di giustizia è reale, non portata all’eccesso e regge bene per tutto il primo episodio.

Fish Mooney e Falcone sono i due boss, ma la donna criminale ha sete di potere e inizia a programmare l’attacco a Falcone, quest’ultimo ancora non mostra gli artigli ma fa capire bene di chi sia Gotham. In realtà niente di originale, tutto nella norma, nessun colpo geniale!

Il secondo episodio mostra una storia molto fragile, creta ad hoc per far entrare in azione il personaggio di Catwoman. Insomma, per quanto i ritimi possano essere frenetici e senza scampo, si intravede una sorta di debolezza palese nell’impianto di sceneggiatura. Magari con i vari episodi tutto cambierà, facciamo affidamento al Pinguino che potrebbe far fare il salto di qualità a questa serie che, in questi primi due episodi, ha mostrato tante debolezze cercando più i colpi ad effetto.. che la qualità.
Un 5.5 preso proprio per miracolo, un inizio a due facce: brillante nei tempi ma pessimo nella sceneggiatura: superficiale, approssimativa e senza un coinvolgimento vero.

Personaggi migliori: Pinguino e Gordon
Personaggi peggiori: Bullock e Falcone.

Alcuni diranno che la fedeltà al fumetto ha potuto portare ad una sorta di elementare trama, ma la verità è che, anche se rimanendo fedeli alla tradizione, bisognerebbe apportare qualcosa di nuovo che in questi primi episodi stentiamo a vedere.
Noi, comunque, vogliamo dargli fiducia.
RIMANDATO!!


IlFolle Davide Beltrano

martedì 7 ottobre 2014

NOKIA 735: LA SORPRESA MADE IN MICROSOFT!


Il Nokia 735 è il Nokia più equilibrato. 
Un terminale che sorprende e lancia Nokia nella nuova era “Lumia Microsoft”.

Il telefono ha le linee tradizionali degl’ultimi Nokia, con scocca in policarbonato intercambiabile e tanti colori da scegliere tra i quali uno splendido arancione lucido, un po’ scivoloso però, e un verde opaco di grande impatto.

La sorpresa del telefono sono le due fotocamere. Quella per i selfie, la migliore sul mercato con ben 5mpx e un grandangolo mai visto prima sugli smartphone odierni. La fotocamera posteriore ha “solo” 6,7 mpx, ma sono effettivi senza diminuzioni in 16:9, con lenti zeiss che permettono delle foto con colori vivi ma sempre naturali e ritratti del viso in notturna straordinari. Video in full hd molto buoni, soprattutto in condizioni di luce ottimali, insomma, senza infamia e né lode. Anche Nokia 735 risulta essere una sorpresa in questo senso.

Il cuore del device è un quad core da 1,2 ghz con 1 gb di ram, e se su un Android questo non basterebbe, su Windows phone il terminale viaggia senza tentennamenti e lag evidenti. Peccato per le pecche strutturali dei Lumia, con la visualizzazione di youtube spesso piena di problemi e app non sempre all’altezza dei concorrenti.

Il Nokia 735 è leggero e si impugna veramente in maniera ottimale. Il display è un 4,7 pollici in hd, con dei neri pronunciati che danno alle varie immagini, una nitidezza e dei colori sorprendenti, il display è promosso a pieni voti.

Proprio il termine sorpresa, è quello che più si addice a questo Lumia, e se per il Nokia 830 il prezzo di 380 euro sembra quasi assurdo, qui le 270 euro iniziali ci stanno tutte viste le poche differenze tra i due device. Anzi, paragonandolo al top, il Nokia 930, potrebbe addirittura risultare migliore per l’utente medio, visto il riscaldamento che non è mai eccessivo come sul Nokia 930 e visto anche lo spessore nettamente inferiore del 735 pur avendo una curvatura nel centro. In fondo Nokia ci abituati da sempre: la scheda tecnica a volte non conta tanto su questi device.

I difetti? Come detto lo store, la poca memoria interna di 8gb, naturalmente espandibili però, alcuni lag evidenti su fb e youtube, ma dovuti sempre alla struttura di Windows phone, seppur in crescita negli’ultimi anni. Insomma, un telefono pienamente promosso e che strizza l’occhio ai giovani, non solo un selfie phone ma un terminale completo ed equilibrato.

IlFolle Beltrano



sabato 27 settembre 2014

"IL CAVALIERE OSCURO NUMERO 17": POCHE IDEE O POCO TALENTO?!?!


Il numero 17 de Batman Il Cavaliere Oscuro, si apre con la storia creata da Hurwitz, che vede il Crociato incappucciato difendere alcune lavoratrici maltrattate e umiliate quotidianamente. La storia é senza parole trainata solo dalle immagini che narrano la vicenda. Potrebbe sembrare un colpo di genio ma tutto va scemando in una sceneggiatura complessiva di basso livello e con pochi elementi innovativi. Tomasi aveva anch'esso creato una storia senza parole in questo mensile, ma ecco, quel Batman e Robin era proprio l'essenza di un "capolavoro senza parole"! E manca ancora la seconda parte..

Seconda storia che invece riguarda Batwing, alle prese con il criminale Caligola. Le vicende si svolgono a Roma in un arco narrativo brevissimo e approssimativo. Non c'è pathos, coinvolgimento, niente di niente! Una storia buttata lí come tante altre su Batwing. Completamente deludente.

Terzo episodio che vede protagoniste le Birds of Prey, e c'è già da preoccuparsi solo per questo!! La storia vede Black Canary alla ricerca di suo marito ormai creduto per morto e le sue compagne di lotta a contrastare i criminali. Ormai siamo alle prese con una storia che, numero dopo numero, é andata sempre di più scemando. Non si sa dove le Birds of Prey possano arrivare, ma sarebbe ora di darci un taglio a tutta la narrazione che risulta sempre più chiaramente confusionaria.

L'ultima storia é quella creata da Tomasi su Harvey Due facce. Finalmente arriva qualcosa di buono, con le origini di Dent che segnano in presente fatto di rabbia e sangue. Batman qui cerca il colpo da volpe cercando di agire con le sue abilità investigative ma sbaglia proprio nel momento cruciale. La storia che é partita sui numeri precedenti, qui ci mostra la sua parte più cruda mettendo al centro l'egoismo spietato dei vari personaggi come Erin McKillen e suo cugino. Tomasi dona un po' di lucentezza ad un numero quasi insufficiente che si salva proprio grazie all'ultimo "episodio".

Ma stiamo sereni, arriverà presto Batman Eternal a dare un vero senso a questo a questa testata...

Voto 6-


giovedì 25 settembre 2014

HTC ONE M8. UN TELEFONO QUASI PERFETTO!!


Htc one m8 è uno di quei telefoni che quando lo tieni mano capisci l’evoluzione della tecnologia odierna. Un terminale senza difetti, con un impatto visivo senza rivali e materiali di prima classe.

Il "motore" di questo splendido Htc one m8, è un quad core da ben 2.3 ghz con una fluidità di navigazione sorprendente. La rom e la ram: 2 gb e 16 gb o 32 gb di memoria interna espandibile con microsd.

Il display è un super lcd con una quantità di ben 441 ppi, che assicura una visualizzazione dei contenuti di primo livello corredato anche dal full hd che dona una grande nitidezza delle immagini.

La grandezza effettiva del display è di 5 pollici ma il terminale risulta essere molto più grande per via delle cornici, soprattutto quella inferiore, che diciamo rovinano un po’ l’estetica. I tasti principali sullo schermo dimezzano ancor di più la grandezza effettiva facendolo arrivare quasi ad un 4,7 pollici.

Il comporto audio invece non ha rivali! Casse boom sound che regalano un’esperienza d’uso quotidiana sopra la media. E’ un vero piacere asoltare musica su questo terminale.

Ma se nelle sue dimensioni effettive troviamo i primi difetti, è nella fotocamera anteriore che il terminale mostra veramente per la prima volta il fiato. La fotocamera con tecnologia ultrapixel, 4, non soddisfa assolutamente per un top gamma. Foto di giorno molto accettabili anche se il campo di profondità è parecchio limitato rispetto ad un s5 o un Nokia 930. Di notte a volte la fotocamera tende ad esagerare con il bianco e la sovraesposizione eccessiva, insomma, una fotocamera nella norma, niente di proecucpante, ma se paragonata a quella di altri top gamma, bè, si comprende come Htc abbia voluto fare scelte diverse. Ottima invece la camera anteriore da 5 mpx per selfie da sogno.

Ritornando ai suoi pregi,Htc mostra affidabilità con un’assenza completa di lag o altri vari rallentamenti del software, un telefono veloce, forse al momento il più veloce a livello di navigabilità sul web e con uno stile inconfondibile. Certo, per gli amanti della fotografia non è assolutamente il telefono giusto, ma per quelli, bè, esistono le reflex.


IlFolle Beltrano