martedì 19 gennaio 2016

BATMAN 44. IL SENSO DA CAPIRE!


Col numero 44 di Batman ci si ritrova in mezzo ad un calderone fumettistico. Infatti vengono proposte storie provenienti da Convergence, storie che non sarebbero neanche malvagie, ma che vengono messe lì per due o tre numeri e far scorrere così, questo periodo di passaggio.

La testata in questo modo vive un periodo di pausa completa, le storie di Convergence dove i vari mondi sono sotto il dominio di Talos, sono comunque ispirate da grandi idee, ed è davvero curioso vedere i supereroi "sdoppiarsi" e avere una loro identità indipendente nei loro universi paralleli.

Vedere un Superman comunista è un tocco geniale per chi ha sempre visto il fumetto americano dimenarsi con realtà politiche mai così estreme, quindi una storia che regge bene, che letta per intera potrebbe essere un capolavoro di intuizione, comunicazione, forza, ma che inserita improvvisamente in questa testata manda in tilt gli appassionati.

Proprio per questo recensire questo numero è molto difficile perché è proprio un non numero, come anche del resto la storia sul finale degli Outsiders guidati da Batman, sembra tutto così "surreale" proprio perché ci si ritrova in mondi che, chi ha letto la testata di "Batman" fino ad ora, non riesce a comprendere bene. Va bene una storia, ma perché farcire tutta la testata con Convergence quando poi verrà nuovamente interrotta per farla continuare altrove? 

Per loro sono strategie di mercato, ci può stare, ma tutto dovrebbe avere un minimo di logica. Logica che invece ha "Batman Eternal", una storia vicina alla sua conclusione e che presto recensirò per intera, una storia della quale ho già parlato a lungo: lineare, apocalittica, piena di ritmo, una sorta di piccolo capolavoro che ci dà aspetti differenti dei vari protagonisti della lunga storia editoriale di Batman.

Intanto questo numero 44 cade in un limbo senza fine, convinti che con Convergence si sia fatto veramente un buon lavoro, ma ancora più convinti che chi gestisce l'organizzazione della testata d Batman, o sia un impostore... o un genio del marketing!

Voto (??)

domenica 3 gennaio 2016

Caro Umberto Eco, ecco chi sono gli imbecilli di cui parli tu!!


Poco importa se Umberto Eco sia uno dei più grandi uomini di cultura del nostro tempo, perché in fondo quando uno dice una cazzata la dice punto e basta. Ed è inutile star lì a capire le ragioni, le cause e le conseguenze di alcune dichiarazioni.

Per Eco internet è un mondo virtuale-reale fatto di imbecilli, di gente che non dovrebbe avere il diritto di parola perché dovrebbe continuare a rimanere nei bar a chiacchierare. Internet e Facebook sono mondi da eliminare per Eco, mondi alla stregua di mille programmi trash che non fanno altro che rovinare l'Italia e gl'italiani.

Ma caro nostro Umberto, qui non siamo mica a fargli l'eco, ma siamo pronti a farle capire, o almeno a farle presente, che le tante cose che dice non sono solo vecchi cliché che ogni tanto qualcuno tira e ritira fuori, ma sono ormai idee sorpassate che denotano una certa ignoranza per quanto concerne il mondo virtuale (certo che la parola ignoranza vicina a lei è un azzardo, ma sa, non si finisce mai di imparare).

Oggi internet è la nuova frontiera, c'è poco da fare: un giovane grazie a facebook può mettere in mostra il proprio talento, e lo so bene io che ho scritto 6 libri e, grazie ad internet e facebook, ho potuto mettermi in mostra e avere la fiducia di tanti grandi dello spettacolo come Vasco Rossi, Dino Vitola, Fabrizio Moro, Pia Tuccitto, la famiglia Reitano. Lei crede che un laureato come me sia stato l'ennesimo imbecille o forse qualcosa di buono, grazie ad internet, son riuscito a fare??

Lei sa di un elettricista che aveva perso il lavoro e grazie al web ha potuto mostrare la sua bravura attraverso delle foto dei suoi lavori e, come d'incanto, è ritornato a lavorare in proprio grazie a mille telefonate?!?!

Poi come nella realtà uno può fare buono uso di una determinata cosa o meno, anzi, internet mostra bene gli uomini più intelligenti da quelli più imbecilli, proprio perché si capisce subito chi riesce a farne un uso adatto da chi invece ne fa un uso completamente sbagliato. 

Gli imbecilli ci sono su internet come nella vita reale, ma condannare il web significa condannare il mondo intero ormai, e poi nella vita reale anche gli imbecilli hanno diritto di parlare se no sarebbe la dittatura degli intellettuali e allora non so se andrebbe bene a tutti.

Purtroppo il mondo è cambiato: internet può dare ad uno sconosciuto come me mille possibilità; dà al ragazzo del paese più sperduto al mondo la possibilità di mettersi in mostra, poi, come nella vita di tutti giorni, c'è chi lo fa con classe e chi con idee pacchiane e banali, ma va così anche nel suo mondo sa?

Internet è il posto più democratico dell'universo, perché non ha raccomandazioni o dittature, ognuno sceglie cosa vuole guardare, ognuno legge le notizie che più preferisce e poi, ognuno si trova la sua verità, mica come in televisione, quella invece ti mostra ogni cosa da un punto di vista preciso: il suo.

Quindi, ecco le nostre ragioni, poi naturalmente lei rimarrà della sua idea e noi della nostra, ma va bene così, perché chi cambia idea è una persona intelligente e invece noi no, noi siamo tutti imbecilli in questo lurido e vile mondo virtuale... ma reale!!!

Con affetto e senza Nobel: IlFolle!!