venerdì 23 ottobre 2015

BATMAN NOEL: LA SORPRESA DELLA BELLEZZA!!


Il “Canto di Natale” di Charles Dickens, diventa il centro ispiratore di un’opera diversa dalle solite nella quale, l’universo batmaniano, tende ad una sua evoluzione naturale. La figura del Cavaliere Oscuro, senza essere stravolta, viene posta all’interno di un processo naturale di cambiamento, che rende l’intera storia una piacevole sorpresa. Il tutto, corredato da disegni che da soli, valgono l’intero prezzo di copertina.
RECENSIONE

La storia s’ispira all’opera “Canto di Natale” di Charles Dickens.
Già questo particolare potrebbe far avvicinare il lettore con una sorta di timore reverenziale. Potrebbe sembrare, in questo modo, un’operazione commerciale nuda e cruda, ma il volume, nasconde delle grandi e imprevedibili sorprese.
Scrooge, l’uomo burbero, odiato da tutti, qui viene rappresentato da Batman. Naturalmente, per chi conosce la vera storia, sa benissimo che il protagonista avrà una completa analisi dell’io che cambierà alla fine di un trasformazione incredibile. Stessa cosa, quindi, succede in questo fumetto a Batman.
Esso naviga all’interno di tre componenti differenti, tre persone che segnano e hanno segnato la vita del Cavaliere Oscuro. Catwoman, con la quale un rapporto sereno e fiducioso è solo un sogno tanto desiderato. Superman, colui che rappresenta la giustizia statale, l’altra faccia della stessa medaglia. E poi il Joker, l’eterno rivale.
In una visione illusoria, Batman capisce cosa accadrebbe se il suo brutto carattere continuasse a mietere vittime e nemici. C’è qualcosa di più del buono e cattivo, qualcosa che va oltre.
La parte finale, immersa nello scontro fra Batman e Joker (a proposito, ma un bell’Enigmista non rendeva il tutto più unico?), cambia radicalmente tutto e ridona al Cavaliere Oscuro un modo differente di vedere la vita.
Un simbolo di giustizia; un simbolo, come un esempio da seguire… oltre i tempi e la maschera; un simbolo… per continuare a sperare in un futuro migliore.
L’autore, Lee Bermejo, dona ai lettori un racconto ispirato alla storia di Dickens, ma che ha in sé, vari riadattamenti che l’universo batmaniano necessita. Il tutto è piacevolmente sorprendente.
Il ritmo è alto: la narrazione, le atmosfere, i dialoghi, colpiscono nel segno.
I disegni, poi, sono il vero capolavoro! Uno dei migliori fumetti disegnati di sempre. Eccezionale sono i colori, i profili dei personaggi, i luoghi disegnati. Ogni personaggio ha un suo perché, ed è da poster in camera le due pagine legate tra loro con tutti i vari villain in evidenza.
Un fumetto che sembrava essere una storia qualunque e invece, risulta essere una delle storie più sorprendenti degli ultimi tempi. A volte osare fa rima con giocare, e Lee Bermejo fa proprio questo: gioca con un classico della narrativa mondiale, donando una nuova chiave di letture del supereroe Batman.

Voto  8


mercoledì 21 ottobre 2015

'MAX NON SI E' FERMATO AD EBOLI': SPETTACOLO PURO AL PALASELE!


E' stato un concerto-evento, una botta di energia e adrenalina pura. Un Max che si conferma ad alti livelli, con una voce perfetta, senza la minima sbavatura, anche nei pezzi finali dove la stanchezza poteva farsi sentire e soprattutto, una scaletta che proprio come un'onda ha travolto tutti i presenti.

Anche i pezzi nuovi: "Comme Bonny e Clayde" e "Fallo tu" per esempio,  non hanno certo sfigurato ma hanno lasciato intendere al pubblico il max che verrà e quello di oggi, una giusta prosecuzione del Max di ieri, quello degli 883.

Infatti c'è una sorta di dolce coerenza musicale che spinge il nostro Max ad essere sempre lo stesso pur non cambiando, e questo concerto, anzi, questo tour ce lo fa capire bene. Non si è fermato solo ai grandi classici campando di rendita, ma ha rischiato sulla sua pelle proponendo nuove canzoni, nuove sonorità, pur rimanendo sempre legato al passato. E' la grandezza della sua storia che inserisce Pezzali fra i più grandi del panorama musicale italiano.

Raccontando la provincia ne ha mostrato gli stereotipi, i pregiudizi, ha raccontato e racconta un mondo che vive ai margini... del grande progresso. E ieri c'erano proprio tutti: nostalgici degli anni '90, quelli del 2000, e tanti giovanissimi affezzionati più a Max Pezzali che agli 883. Un pubblico variegato, un mix fra fedelissimi e new entry. 

Eboli è stata calda, a tratti euforica, una tappa che son sicuro Max ricorderà a lungo. 

Per quanto mi riguarda sono estremamente felice di poter a breve concludere il libro sugli 883, perché per me non è solo raccontare un gruppo, ma è come raccontare la mia adolescenza! Sarà la prima parte in quanto ci sono tante altre cose da dire sul percorso del nostro Pezzali, ma intanto, concentriamo sulle origini del mito... Il 2016, sarà un altro anno fondamentale!!

Intanto il tour continua, e potremmo proprio dire: viene ora il bello!!


Davide Beltrano IlFolle

giovedì 15 ottobre 2015

LE 7 CANZONI PIÙ ROCK DI FABRIZIO MORO!


Una piccola classifica per scoprire le 7 canzoni più rock di Fabrizio Moro, non le più belle, ma quelle che hanno una costruzione puramente rock dall'inizio alla fine. Naturalmente il criterio è personale e opinabile in total modo. Una piccola classifica per iniziare un nuovo discorso su Fabrizio. Ecco a voi le 7 meraviglie più rock della discografia Moropatica.  
-Canzoni in versione studio-.  


7-Everybody: Basso in apertura che evidenzia la venatura rock. Poi chitarre e batterie potenti nell'album più rock di sempre: "Ognuno ha quel che di merita"! 

6-Banale spiegazione: un pezzo straordinario, molto tirato grazie ad un rock che non lascia spazio a venature pop. Batteria in primo piano sorretta da chitarre distorte che rendono il pezzo più accattivante. 

5-Desiderare: entriamo nella top 5. Una partenza soft ma già importante con un arrangiamento rock in evidenza. Poi l'esplosione, le chitarre in azione e un martellamento senza tregua. Un pezzo monumentale.  

4-Non importa (bonus track): arrangiamento martellante, adrenalinico, molto rock ed energico. Forse si perde leggermente nell'inciso ma la costruzione armonica è per la maggior parte puramente in stile rock. Gran pezzo.  

3-Lisa: e ve l'aspettavate sul podio?? Non stiamo parlando della canzone più bella, ma di quella che ha sonorità più rock, e Lisa, rappresenta l'essenza del rock nostrano. Una canzone costruita tutta su un arrangiamento puramente in stile rock: chitarra, basso e batteria. Trascinante, potente e con ritornello da stadio. Sonorità in pieno stile rock quindi, dall'inizio alla fine senza tentennamenti. 

2- Gastrite: si arriva al secondo posto, ed è una una delle canzoni più spietate. Atmosfere ironiche nelle strofe per poi sferrare il colpo rock nell'inciso. Sonorità quasi punk e batteria invadente a dettare il passo di questo pezzo imponente.

1-Svegliati: intro elettro-rock che poi esplode in un inciso dove la fa da padrone il trionfo delle chitarre. Poi ritmo nuovamente basso per poi riesplodere con più veemenza. Pezzo rock potente, quello più duro di sempre, quello più rock!!  


   

martedì 13 ottobre 2015

I 15 ASSOLI DI CHITARRA ELETTRICA PIU' BELLI DELLA DISCOGRAFIA DI VASCO!


Dopo gli album più rock di Vasco, ecco i 15 assoli di chitarra elettrica più belli contenuti nelle canzoni del Blasco. Naturalmente come al solito la classifica è difficile e il gusto personale è l'unico criterio che ho seguito. Non parliamo delle canzoni più rock, attenzione, ma solo di quelle con gli assoli più belli, tra cui, appunto, tante ballate. Gli assoli riguardano le canzoni registrate in studio, quindi sono esclusi i live, anche perché a volte vengono modificati o aggiunti.
Aspetto anche le vostre classifiche nei commenti, e ricordate, Vasco è il re degli assoli, il re assoluto!!!!


15- Le cose che non dici: assolo finale molto tecnico e contorto. Un assolo sottovalutato forse perché all'interno di una canzone poco conosciuta.

14- Ho bisogno di te: assolo centrale diretto e abbastanza potente. L'assolo spezza la canzone in due ed è un tocco geniale per separare la linearità del testo.

13- Mi si escludeva: assolo finale tirato e in linea con la canzone molto dura nel testo. E' il rock a farla da padrone.

12- Dimentichiamoci questa città: assolo in stile anni '80 preceduto da un tripudio di suoni molto duri. Assolo centrale molto penetrante.

11- Gioca con me: altro assolo centrale, questa volta ancora più potente e veloce. Slash alla chitarra è un lusso e in questa esibizione lo dimostra senza mezzi termini.

10- Siamo solo noi: assolo finale che rappresenta un'epoca. Sono le sonorità che hanno fatto famoso Vasco nel mondo del rock mondiale. Basta una piccola nota di questo assolo per scatenare il putiferio. Lo stile è inconfondibile.

9- Vivere non è facile: assolo nella seconda parte del pezzo quasi liberatorio. Le note vanno avanti mentre la mente sogna una vita diversa, un 'mondo migliore' (e a proposito magair in futuro ci sarà un assolo riferito a queste due parole?), è la magia di quest'assolo in pieno stile americano.

8- Qui si fa la storia: altro assolo in stile americano, questa volta creato da Stef Burns. Molto tecnico, con un suono compatto e hard rock. Siamo dinanzi ad una vera perla.

7- Un gran bel film: arriva ancora una volta nell'intermezzo uno degli assoli più prepotenti della discografia vaschiana. Arriva dritto al cuore, una vera e propria valanga rock che si abbatte sull'ascoltatore. Perfetto, stiloso, iconografico!

6- Lo vedi: è forse uno degli assoli più brevi, ma è sicuramente uno, se non il più potente di tutti. Siamo sull'heavy metal, e infatti le sonorità sono uniche, originali, direi quasi spietate. Cazzo che assolo!

5- C'è chi dice no: l'assolo delle determinazione, quello della perfezione stilistica di Solieri. Un assolo che, come per 'Siamo solo noi', segna un'epoca e rimane leggenda nella storia del rock mondiale. Perla senza tempo!

4- Vivere: e arrivano i brividi! L'assolo di 'Vivere' è il tassello che chiude un pezzo monumentale. Assolo quasi ispirato ai Guns N' Roses, con una sonorità che esplode proprio nel momento perfetto e che segna un nuovo inizio nella canzone leggera italiana.

3- Il mondo che vorrei: assolo energico, adrenalinico, lungo e contorto. La perla degli anni '00, una power ballad con l'assolo della gloria fatto da Michael Landau, sì, l'assolo della liberazione. Una botta rock paurosa, determinata... vascolizzata. Chapeau!!!

2- Albachiara: l'assolo più conosciuto di tutti: quello della chiusura dei concerti ma non solo. L'assolo di Solieri, di quel lungo giro di chitarra inedito per quegl'anni e che ha fatto scuola a tanti ragazzi che hanno iniziato a suonare la chitarra elettrica. Siamo sui livelli più alti, siamo nella Storia vera e propria della musica rock mondiale!

1- Gli Angeli: e siamo al top dei top, alla perfezione, all'assolo più bello di tutti. C'è difficoltà ritmica nell'eseguirlo, spessore compositivo, il tutto viene suggellato dalla bravura di 'Landau', non uno qualunque. Vasco trova la degna chiusura di un pezzo intimo, commovente... fra i più belli di sempre. L'assolo è lunghissimo, evasivo, la ciambella col buco che chiude questa classifica stupenda!!

domenica 11 ottobre 2015

BATMAN ETERNAL: UNA SAGA CHE ENTUSIASMA!



'Batman eternal' é una di quelle saghe che ti tiene incollato al fumetto fino all'ultima tavola.  

C'è un continuo susseguirsi di colpi di scena, di azione, di storie che lasciano il posto a vendette personali. Snyder dimostra che se coadiuvato da altri grandi artisti come Tynion IV, può riuscire a scrivere pagine importanti della storia batmaniana.  

E Batman Eternal è una saga che farà la storia, la farà perché il livello di coinvolgimento e di scorrevolezza dell'impianto narrativo è molto alto, anche quando si fondono insieme più questioni, più racconti individuali che vanno a fare da corredo alla trama principale.  

Ed è così che anche Hush cade nel suo ego criminale, troppo preso dai suoi progetti per accorgersi dell'ira nascosta del commissario Bard contro Batman. Quest'ultimo regge ma con l'aiuto della sua bat-famiglia, chr mai come ora è così unita a sostenerlo.  

E nonostante tutto, la netta sensazione di trovarsi dinanzi all'ennesimo colpo di scena, dinanzi ad una nuova prospettiva narrativa. 'Il Cavaliere Oscuro' diventa un mensile fondamentale anche e soprattutto grazie ad Eternal che sta tirando fuori il meglio o il peggio di Gotham; una Gotham che ferisce anche i suoi presunti eroi: c'è, infatti, una confusione tremenda fra giusti e sbagliati, fra eroi e impostori. A Gotham regna il caos più terribile, l'anarchia completa a servizio dei più grandi criminali di sempre.  

E poi quei disegni di Fabok nella prima parte del fumetto, che rendono questi episodi di Eternal ancora più unici e interessanti.  

Si va avanti in questo modo allora, facendo leva su questo impianto narrativo che regge alla grande e sperando che il livello fumettistico, e quindi, anche e soprattutto il livello dei dialoghi, rimanga su queste vette che attualmente sono davvero una manna dal cielo... di Gotham.  

Wiva 'Batman Eternal'!!

giovedì 8 ottobre 2015

'BATMAN URLA NELLA NOTTE': QUANDO IL FUMETTO RACCONTA LA REALTA'!

Archie Goodwin e Scott Hampton, ci portano all’interno di una realtà delicata come quella sugli abusi sui minori. Con drammatica delicatezza, i due autori pongono l’universo di Batman, all’interno di un thriller con risvolti psichici dolorosi anche per il Cavaliere Oscuro, qui in completa difficoltà nelle sue decisive decisioni. Un fumetto che volge il suo sguardo altrove, rappresentando così,  il riflesso terrificante di una realtà, che tante volte, non vogliamo vedere
LE IMPRESSIONI

È un fumetto dedicato ai bambini ma non per bambini.
Loro devono leggere per divertirsi, per evadere da questa realtà opprimente e schifosa che, in alcuni suoi tratti, si manifesta. Batman urla nella notte, pone il faro sul mondo delle violenze sui minori. È un fumetto che non pone Batman come eroe principale; qui non esiste la solita scalata per erigere Batman a super eroe consacrato. In questo fumetto, si attacca addosso al lettore, il dolore di una realtà contemporanea cosi pesante.
Gordon e il Cavaliere Oscuro sono alle prese con casi di violenze sui minori. Urla di bambini nella notte che vengono privati di un’infanzia spensierata. Bambini già grandi; piccole creature alle prese con mostri dalle barbe grandi.
È anche un viaggio nei centri di riabilitazione per bambini vittime di abusi.
La storia degli eventi passa quasi in secondo piano dinanzi a questa tematica, mai nessuno prima era riuscito a raccontare qualcosa del genere in un fumetto. Archie Goodwin, rischia con questa delicata operazione, ma è un rischio maturo, mai fuori le righe e che pone il fumetto ad un riflesso esatto della realtà.
I personaggi vengono presentati con tutto il loro carico di desolazione disperata, e anche Batman si ritrova in difficoltà, alla fine, nel punire la persona che uccide chi abusa sui minori. Perché Batman non riesce a decidere, lui non sa se sia giusto o meno, punire chi fa giustizia, anche se a suo modo. Forse questa storia è troppo anche per Batman, che mostra qui tutte le sue fragilità psichiche.
Cosi si urla nella notte, ci si sfoga perché alla fine siamo uomini soli, uomini che tante volte spaventano e lacerano il cuore di piccole perle umane.
I disegni sono un capolavoro di pittura di Scott Hampton. Sono disegni adatti per la storia dura di questo fumetto.
Batman urla nella notte, cambia nuovamente le regole del buon fumetto, e forse qualcuno storcerà il naso per questa operazione narrativa, ma non noi: perché se i supereroi sono lo specchio del nostro io più coraggioso, anche le storie che ne derivano da esse sono lo specchio di una realtà, che tante volte, nascondiamo per paura.

Voto 8.5

giovedì 1 ottobre 2015

GLI ALBUM PIU' ROCK DI VASCO!


Fra gli album più rock ho scelto non tanto le canzoni che qualitavamente sono le migliori, ma più che altro ho fatto riferimento alla quantità. Una classifica quindi per comprendere meglio quali siano i lavori più ispirati dal rock, dalle chitarre distorte e da bassi e batterie sempre più potenti. Naturalmente, sono solo opinioni personali!!!


5- Il quinto posto è un ex aequo fra "C'è chi dice no" e "Sono innocente". Il primo perché ha continuato a portare avanti quelle sonorità tipicamente rock degli anni '80, con perle rock come "C'è chi dice no" e "Lunedì", ma nonostante tutto non è stato un cambiamento rock degno di nota, anche perché 'C'è chi dice no' è uno degli album più variegati e forse per questo il più bello di sempre. 
L'altro album è "Sono innocente", quest'ultimo meriterebbe una menzione d'onore a parte in quanto rivoluziona compeltamente il rock di Vasco elevandolo ad un livello successivo: "Hard rock" oppure "Heavy oriented" come 'qualcuno' ha chiamato. Ci sono canzoni potenti con sonorità quasi metal, come in "Sono innocente" ma soprattutto in "Lo vedi" e "Duro incontro"; seguono poi altri pop-rock tutti strutturati con giri di chitarre uniche nel loro genere.


4- "Il mondo che vorrei": per qualcuno potrebbe essere una sorpresa, ma qui c'è da abbattere il pregiudizio più grande che la musica di Vasco si porta dietro, e cioè la bassa qualità delle nuove produzioni. Eh no, perché non possiamo certamente tirarci indietro nell'affermare che questo album sia tra i più rock di sempre, un rock pulito, americano, meno puro ma più duro. "Gioca con me"; "Dimmelo te"; "Cosa importa a me"; "Qui si fa la storia"; "Non sopporto", e poi ballate come "Il mondo che vorrei" che fanno dell'assolo finale una chiusura rock perfetta. 
Gli altri pezzi dell'album sono molto pop, ma quando in un album vengono sfornate sonorità del genere come in "Gioca con me" (parlo di musica qui non testo), non si può non metterlo in una classifica rock come questa. 
Stiamo facendo la classifica degli album più rock, non più belli!


3- "Liberi... liberi": solo terzo?? Già, già, l'unico difetto che possiamo reputargli è il fatto che tutte le canzoni rock siano nella prima parte, se si fa eccezione per "Stasera". L'album però è devastante, con sonorità potentissime e testi sempre perfetti. Basta ascoltare "Domenica lunatica"; "Ormai è tardi"; "Muoviti" e "Vivere senza te". Colossi del rock made in Italy, canzoni ormai rimaste e impresse nella memoria di ogni amante di questo genere.


2- "Gli spari sopra": eh già, qua siamo dinanzi all'opera rock quasi perfetta. Certo, c'è qualche scivolone abbastanza pop del tipo "Hai ragione tu" oppure "Occhi blu", ma per il resto anche nelle ballate l'impronta rock è evidente. Su tutte spiccano naturalmente "Lo show"; "Gli spari sopra"; "Non appari mai"; "Delusa"; "Vuoi star ferma". Alcuni sono rock quasi incompleti nel testo, come in "Vuoi star ferma", altre volte, come nel caso di "Non appari mai", sono perle storiche, epocali, che rimarranno nel tempo e che sono già Storia. 


1- "Siamo solo noi": il primo posto è tutto suo! Il perché è spiegato in poche parole: 'Siamo solo noi' è il primo vero album completo in Italia in stile puramente rock, un rock mai sentito prima così forte nella nostra nazione: solo Ivan Graziani ed Edoardo Bennato avevano fatto ascoltare qualcosa di simile, ma di certo non con la stessa intensità, la stessa variegazione nella composizione delle musiche e nei testi, che "risuonano" oggi, più forti che mai. 
E allora si viaggia sulle note dell'inno generazionale, del capolavoro più grande: "Siamo solo noi"; nella provocazione di "Ieri ho sgozzato mio figlio"; nel reggae-rock di "Voglia andare al mare"; nella rivincita maschile di "Brava"; nell'evasione di "Dimentichiamoci questa città". E non è tutto, anche quando arriva la ballata come "Incredibile romantica", è sempre la chitarra elttrica a farla da padrone con assoli strepitosi, questa volta di Solieri. Chiude Valium... e provate ad ascoltare il nuovo arrangiamento fatto poi nell'album di non inediti "Rock" del 1997, credo che valga da sola tutto l'album. 
Insomma, "Siamo solo noi", la perla rock di Vasco più brillante.