L’inizio di un fumetto è quanto di più importante ci possa
essere. Una storia, infatti, per colpire nel segno deve essere intrigante sin
dalle prime pagine. E’ Alan Moore lo sa bene, non lascia niente al caso. Così
ci si ritrova in un commissariato di polizia dove Batman si accorge di
interrogare un finto Joker. Da questo momento si ritorna indietro, alle origini
“umane” del Joker. Moore ci trasporta in una dimensione unica fra passato e
presente. Un binomio che non stanca o confonde il lettore, come tante volte può
succedere, ma che invece fa crescere il ritmo del fumetto di pagina in pagina.
Il Joker è elettrizzante nella sua “follia razionale”. Già,
perché ragiona ogni cosa al minimo dettaglio! Entra in casa Gordon: spara
ferendo gravemente Barbara e rapisce il Commissario. Poi scappa via in un
vecchio luna park. Per un criminale comune, l’uccisione sarebbe stato l’atto
finale, ma non per il Joker, per il burlone di Gotham. E’ forse lo capiamo sin
da subito: la particolarità di questi dettagli rende questa storia un
capolavoro.
Il clown di Gotham rinchiude Gordon in una gabbia,
lasciandolo completamente nudo. Poi lo mette davanti a delle immagini
terribili: il ferimento di Barbara, il suo corpo pieno di sangue, nudo.
Immagini che hanno il compito di far delirare il Commissario Gordon, di farlo
completamente impazzire; ma Gordon non cade, la sua moralità e lucidità restano
intatte. Il Joker vuole dimostrare come anche il più impareggiabile uomo di
legge, possa cadere nella follia più spaventosa. Ma Gordon resiste!
Il momento cruciale è l’arrivo di Batman nel Luna Park.
Joker scappa via, e Gordon provato dal dolore si rivolge a
Batman: “Prendilo, ma secondo la legge… Dobbiamo fargli capire che il nostro
sistema funziona”! Ecco, questo al di là del finale spiazzante, è il momento
principale. Il protagonista a sorpresa non è né Joker né Batman; ma il
Commissario James Gordon! La sua moralità viene messa in discussione, Joker
prova a compromettere il suo sistema mentale! Chi non avrebbe voluto vedere il
quasi assassino della propria figlia morire? Ma lui no. Vuole prenderlo, ma
secondo la legge! Perché uccidendo, la legge non farebbe altro che mettersi
sullo stesso piano del criminale, in questo caso il Joker, e quest’ultimo
vorrebbe questo: farsi uccidere e far cadere così nella propria logica
criminale, uomini come Batman e Gordon!
Questo fumetto va al di là della semplice storia di un
supereroe, e non è la prima volta che questo avviene con Batman.
Batman è un simbolo, un ideale. Gordon è la legge; è quella
giustizia che oggi non esiste più. Il Joker è la parte marcia, la più folle,
quella nascosta e perciò quella più pericolosa.
Voto 9
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