mercoledì 4 marzo 2015

THE KILLING JOKE


L’inizio di un fumetto è quanto di più importante ci possa essere. Una storia, infatti, per colpire nel segno deve essere intrigante sin dalle prime pagine. E’ Alan Moore lo sa bene, non lascia niente al caso. Così ci si ritrova in un commissariato di polizia dove Batman si accorge di interrogare un finto Joker. Da questo momento si ritorna indietro, alle origini “umane” del Joker. Moore ci trasporta in una dimensione unica fra passato e presente. Un binomio che non stanca o confonde il lettore, come tante volte può succedere, ma che invece fa crescere il ritmo del fumetto di pagina in pagina.

Il Joker è elettrizzante nella sua “follia razionale”. Già, perché ragiona ogni cosa al minimo dettaglio! Entra in casa Gordon: spara ferendo gravemente Barbara e rapisce il Commissario. Poi scappa via in un vecchio luna park. Per un criminale comune, l’uccisione sarebbe stato l’atto finale, ma non per il Joker, per il burlone di Gotham. E’ forse lo capiamo sin da subito: la particolarità di questi dettagli rende questa storia un capolavoro.

Il clown di Gotham rinchiude Gordon in una gabbia, lasciandolo completamente nudo. Poi lo mette davanti a delle immagini terribili: il ferimento di Barbara, il suo corpo pieno di sangue, nudo. Immagini che hanno il compito di far delirare il Commissario Gordon, di farlo completamente impazzire; ma Gordon non cade, la sua moralità e lucidità restano intatte. Il Joker vuole dimostrare come anche il più impareggiabile uomo di legge, possa cadere nella follia più spaventosa. Ma Gordon resiste!

Il momento cruciale è l’arrivo di Batman nel Luna Park.

Joker scappa via, e Gordon provato dal dolore si rivolge a Batman: “Prendilo, ma secondo la legge… Dobbiamo fargli capire che il nostro sistema funziona”! Ecco, questo al di là del finale spiazzante, è il momento principale. Il protagonista a sorpresa non è né Joker né Batman; ma il Commissario James Gordon! La sua moralità viene messa in discussione, Joker prova a compromettere il suo sistema mentale! Chi non avrebbe voluto vedere il quasi assassino della propria figlia morire? Ma lui no. Vuole prenderlo, ma secondo la legge! Perché uccidendo, la legge non farebbe altro che mettersi sullo stesso piano del criminale, in questo caso il Joker, e quest’ultimo vorrebbe questo: farsi uccidere e far cadere così nella propria logica criminale, uomini come Batman e Gordon!

Questo fumetto va al di là della semplice storia di un supereroe, e non è la prima volta che questo avviene con Batman.

Batman è un simbolo, un ideale. Gordon è la legge; è quella giustizia che oggi non esiste più. Il Joker è la parte marcia, la più folle, quella nascosta e perciò quella più pericolosa.

Voto 9

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