martedì 26 agosto 2014

"BOLLICINE": LA RIVOLUZIONE MUSICALE!


È l'album della consacrazione, l'album del milione di copie: la svolta epocale!
 Questa nuova produzione pubblicata nel 1983, inizia con "Bollicine", che dà il titolo all'album intero.

In questo pezzo Vasco si diverte a spaventare i benpensanti con la strofa "coca... cola"; tutta la song viene sorretta da doppi sensi, provocazioni, consigli salutisti e frasi in inglese maccheronico estratte da una canzone straniera del gruppo "MC5". Il tutto va a fondersi con un mix musicale molto divertente. Una canzone nonsense strepitosa!

 Alla traccia due c’è “Canzone per te”, dedicata alla stessa ragazza di “Albachiara”, tanto che in alcuni live Vasco cambiò la strofa "lei è troppo chiara e tu sei già troppo grande" con "lei è un'Albachiara e tu...", proprio ad evidenziare il collegamento tra le due canzoni. Il testo è geniale, minimalista, parlato, una dedica nuda e cruda che arriva ad un finale dolce e delicato dove il Blasco ci spiega come nascono le sue canzoni.

 Alla numero tre troviamo “Portatemi Dio”, testo crudo e forte, dove il nostro mito vuole Dio, lo vuole vedere e vuole farlo giudicare dai cosiddetti "buoni cristiani". Red Ronnie voleva fare della canzone un video dove Vasco prendeva una suora e la sbatteva ad un muro e le cantava la canzone, ma il nostro Rocker, per ovvie ragioni, non accettò la proposta blasfema. 

 Traccia numero quattro, bè, alzatevi in piedi, arriva l’inno di una vita: “Vita spericolata”, con la quale a Sanremo Vasco arrivò penultimo. Il testo non è l'esaltazione ad una vita che potrebbe portare alla distruzione, ma è la manifestazione di un sogno, la voglia di trovare una via d'uscita alla noia che circonda l'uomo comune. Curiosa è la nascita di questo capolavoro: Vasco aveva la musica di Vita spericolata, di Tullio Ferro, già da un anno ma il testo non lo convinceva appieno, infatti, il testo nascente, ruotava su una storia d'amore "Voglio Licia la voglio così com'è". Un pomeriggio, mentre era in tournee in Sardegna, davanti al campo sportivo dove l'indomani avrebbe dovuto tenere un concerto, Vasco era nel suo camper. Era una giornata piovosa, triste, e Vasco ad un certo punto pensò che vita volesse fare nel suo futuro: pensò ad una vita spericolata, maleducata, senza limiti! Poi gli venne tutto di getto, in maniera naturale, era la canzone della vita, la canzone capolavoro, la canzone di una carriera intera. Un tatuaggio indelebile, il capolavoro senza tempo!

Alla traccia cinque, “Deviazioni”, altra provocazione potentissima. Ritmica veloce ed avvolgente, stile anni ’80 poi rivisitata nei live con arrangiamenti sempre più rock. Il Blasco ci racconta che tutti abbiamo delle deviazioni e cioè quelle trasgressioni mentali che non accettiamo neanche a noi stessi; quei vizi repressi dentro il nostro io che cerchiamo di nascondere per non apparire “pericolosi” e poco raccomandabili. Un pezzo top per alcuni anni sottovalutato.
Segue alla numero sei, “Giocala”. Un sound "battistiano", con un testo scorrevole il quale ha come protagonista una donna che, per orgoglio, ha deciso troppo presto di troncare una storia d'amore, ed ora, è alle prese con i suoi pentimenti. Il ritornello è un invito a rischiare, a non risparmiarsi mai, a giocare anche la più piccola delle proprie occasioni!

Alla numero sette, “Ultimo domicilio conosciuto”. Solo musica, in quanto Vasco disse che già andava bene così. L'inizio della canzone è dedicato al pretore Grassi di Bologna, il quale aveva fatto chiudere le radio private in Italia. Una canzone con un motivetto facile ma avvolgente dedicato all’età della Radio, l’età di Punto Radio!


Chiude l'album “Mi piaci perché”, un rock semplice con un testo minimalista, dove Vasco ci spiega il tipo di donna ideale: porca, sporca, con la gonna! A dire la verità, l’unico scivolone di un album quasi perfetto, l’album della rivoluzione che ha portato in Italia nuove sonorità e soprattutto, dei testi di primo livello con una metrica cantautoriale minimalista, una novità assoluta nell’Italia dei vecchi cantautori!
IlFolle

lunedì 25 agosto 2014

LE CANZONI DEL BLASCO!


Cazzo, ci sono delle canzoni che ti descrivono meglio di mille commenti della gente. "Tu non li capisci ma tutti lo sai, hanno messo la testa apposto". Perché la gente critica, ti giudica, ti condanna e di domenica mattina si innalza sul piedistallo. "Forse non lo dici però lo sai che non andrai in para-diso"! Perché sai, a volte bastano un paio di cuffie per sognare un domani diverso. "Forse non lo dici peró lo sai che prima o poi rimani solo"! E allora rispondo solo a me, navigo nella mia solitudine e mi ritrovo. Navigo nella mia instabilità e non affogo... mai!!


IlFolle

martedì 19 agosto 2014

LG G3: IL QHD CHE STENTA A VOLARE!


Se ne parla ormai da alcuni mesi: Lg g3 telefono dell’anno? 

A guardare le caratteristiche nessuno potrebbe dargli torto: schermo qhd, processore da 2.5 ghz, 32 gb di memoria interna espandibile e 3 gb di ram con fotocamera da 13 mpx.

Il primo smartphone al mondo a montare un display in qhd, ma questo a conti fatti, risulta essere un punto a suo sfavore. Impercettibile è infatti la differenza fra uno schermo full hd e uno in qhd per quanto riguarda dimensioni così ridotte, e tutto ciò, si fa risentire sulla batteria, che nel terminale lg, risulta essere depotenziata anche rispetto al più equilibrato modello precedente, lg g2.

Ma a far vacillare i vari utenti non è solo la durata della batteria. Altro tallone d’Achille è il sistema macchinoso con continui lag. Certo, per alcuni niente di preoccupante, perché i vari aggiornamenti sistemeranno questa lentezza nell’apertura di alcune applicazioni, però da un terminale di oltre 500 euro, vorremmo vedere più qualità al dettaglio.

Precisiamo bene, lg g3 rimane uno dei terminali migliori attualmente sul mercato, ma non riesce a spingersi oltre essendo bloccato da un sistema che mostra troppe volte il fianco ad una fluidità che su altri terminali top gamma, è completamente su un altro livello.

Intanto Samsung, con l’uscita a settembre del Note 4, è pronta a darci sotto dopo il flop di vendite del Galaxy S5. Vedremo cosa succederà!!

martedì 5 agosto 2014

Note 3 e Note Neo: i phablet Samsung!!!


RUBRICA HIG-TECH!

Ormai il phablet è un dispositivo che più passa il tempo è più diventa diffuso fra gl’italiani. In pratica, per chiancora non lo sapesse, il phablet è una via di mezzo fra un piccolo smartphone e un tablet da 7 pollici. Un terminale, quindi, per chi ha bisogno di lavorarci, scaricare e guardare film, leggere un ebook, ma non solo, anche semplicemente per che vuole divertirsi con schermi grandi e di prestazioni elevate.

Abbiamo parlato nei mesi scorsi dei phablet Nokia, 1520 e 1320, promuovendo a pieni voti il primo e bocciando sonoramente il secondo, un terminale di fascia bassa che risulta essere veramente deludente per stare in una categoria come quella dei phablet.

Oggi invece focalizziamo la nostra attenzione sui phablet Samsung.

Il phablet principale è il Note 3. Il Note 3 ha veramente sorpreso nel 2013 quando fece la prima apparizione sul mercato italiano. Schermo in full hd; video in ultra hd; processore da ben 2.3 ghz e una fotocamera che regge il confronto con tutti gli altri terminali attualmente sul mercato. Un device molto curato nei dettagli che vedrà la sua corsa sul mercato fermarsi fra settembre e ottobre, con l’ingresso di Note 4!

A Marzo, invece, è arrivato in Italia il Note 3 Neo, una variante molto curiosa del Note 3, con uno schermo hd ma meno definito del fratello maggiore; uno schermo da 5,5 pollici che risulta essere adatto per un’impugnatura più solida; una batteria più potente, un processore meno prestante ma comunque valido e una fotocamera da 8mpx che sorprende soprattutto di giorno. Insomma, due phablet molto simili che hanno portato Samsung, ad essere forse la capostipite della produzione di phablet in Italia.

Molto validi sono anche i phablet Sony, con un’esperienza d’uso molto fluida e processori che rendono la navigazione sul web, un piacevole passatempo.. e non solo! Da menzionare infine anche il phablet  prodotto da Htc one, un terminale da ben 6 pollici con una definizione in full hd.

Nel 2014, se si fa eccezione per il Note 3 Neo, sono usciti ancora pochi phablet, l’attesa, infatti, è tutta per il nuovo I-phone 6 che uscirà anche in versione maxi, ma molto probabilmente, la casa di cupertino ha deciso di spostare l’uscita nel 2015.


Naturalmente noi resteremo vigili sulla situazione e se proprio volete passare il tempo sotto l’ombrellone, bé non vi resta che comprare un phablet, sempre che questa crisi ce lo permetta!!!