E' stato un concerto-evento, una botta di energia e adrenalina pura. Un Max che si conferma ad alti livelli, con una voce perfetta, senza la minima sbavatura, anche nei pezzi finali dove la stanchezza poteva farsi sentire e soprattutto, una scaletta che proprio come un'onda ha travolto tutti i presenti.
Anche i pezzi nuovi: "Comme Bonny e Clayde" e "Fallo tu" per esempio, non hanno certo sfigurato ma hanno lasciato intendere al pubblico il max che verrà e quello di oggi, una giusta prosecuzione del Max di ieri, quello degli 883.
Infatti c'è una sorta di dolce coerenza musicale che spinge il nostro Max ad essere sempre lo stesso pur non cambiando, e questo concerto, anzi, questo tour ce lo fa capire bene. Non si è fermato solo ai grandi classici campando di rendita, ma ha rischiato sulla sua pelle proponendo nuove canzoni, nuove sonorità, pur rimanendo sempre legato al passato. E' la grandezza della sua storia che inserisce Pezzali fra i più grandi del panorama musicale italiano.
Raccontando la provincia ne ha mostrato gli stereotipi, i pregiudizi, ha raccontato e racconta un mondo che vive ai margini... del grande progresso. E ieri c'erano proprio tutti: nostalgici degli anni '90, quelli del 2000, e tanti giovanissimi affezzionati più a Max Pezzali che agli 883. Un pubblico variegato, un mix fra fedelissimi e new entry.
Eboli è stata calda, a tratti euforica, una tappa che son sicuro Max ricorderà a lungo.
Per quanto mi riguarda sono estremamente felice di poter a breve concludere il libro sugli 883, perché per me non è solo raccontare un gruppo, ma è come raccontare la mia adolescenza! Sarà la prima parte in quanto ci sono tante altre cose da dire sul percorso del nostro Pezzali, ma intanto, concentriamo sulle origini del mito... Il 2016, sarà un altro anno fondamentale!!
Intanto il tour continua, e potremmo proprio dire: viene ora il bello!!
Davide Beltrano IlFolle
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