“Ehi, lo senti questo rumore? Tutto questo rumore”?
- "Sento ogni cosa, la sento dentro come un pugno, è solo che sto prendendo il fiato, magari per urlare più forte".
- "Sento ogni cosa, la sento dentro come un pugno, è solo che sto prendendo il fiato, magari per urlare più forte".
La persona dai capelli corti si sposta più lontano, poi viene verso di me, ma si ferma bruscamente: osserva, tace e volta la testa dall'altra parte.
“Guarda che così la gente trema, non ha risposte, perirà d'amore”.
-"No, quelli che vogliono esserci ci saranno sempre: dentro una canzone, dentro una rima, dentro le loro emozioni.. fino alla fine”.
Era arrivato il momento delle promesse, delle parole che possono far male. L'uomo dai capelli corti abbassa gli occhi, sembra imbarazzato, ora sembra confuso.
“Ma tu lo vedi il caos, quella confusione mentale che potresti lasciare... che potresti”...
-"Io vedo davanti a me solo una strada, una strada che fa paura, ma se mi volto dietro capisco di esser stato tradito, da qualcuno o da qualcosa, sento il peso di tante cose, proprio ora, che tornare sarà come volare”.
Ero completamente gelato dalle sue parole, gli occhi brillavano di una luce cupa, scura, erano completamente oscurati dalle sue parole che, come lame, tagliavano i miei pensieri.
"Ma in fondo cosa cerchi ormai, cosa pretendi da questo destino... Non so e non capisco perché lottare è come perdersi in un altro spazio-tempo… non lo so”.
-“A volte è così, lotti per un amore, per una vita, per un oggetto, per un sogno, ma tutto deve finire, è una legge naturale, è il ciclo di ogni cosa che termina e poi riparte. Io cerco solo parole, note, stupore, illusioni... Già, non ho più neanche quelle, ma forse sai, è giusto così, è il prezzo da pagare per chi ha fatto delle proprie emozioni: l'unica opera d'arte”.
La persona dai capelli corti con passi lenti si risistema, poi prende i suoi occhiali che pendono sul suo petto e mi guarda da più vicino. In quel preciso istante ogni cosa smise di "parlare", non si sentiva più né il basso suono della Tv nella stanza accanto, né i passi delle persone, né il rumore della notte... Eravamo uno davanti l'altro, ma io perso nei suoi dolori.
"Vuoi dirmi qualcosa? Dì la verità, anche ora senti il peso delle responsabilità vero”?
-"Cosa vuoi che faccia, in questa vita son caduto troppe volte, non riuscirei neanche a farti la morale perché poi tanto cado nuovamente. Questa volta ho paura, già, perché se non l'avessi sarei un codardo, sarei un bastardo e invece no, la paura la sento viva dentro in me, mi forma, plasma le mie agitazioni, questa volta è diverso, si è diverso”.
Vedevo nel suo viso ogni sua parola, era come se mentre quell’Uomo parlava, il suo viso illuminasse ogni immagine di quella sua vita vissuta, goduta, non sprecata! Stavo per parlargli nuovamente ma lui mi anticipò… mi bloccò di colpo!
-“Lo senti il silenzio? Questo silenzio? Ma non è silenzio di solitudine! Lo senti il silenzio? Ma non è il silenzio del terrore! Lo senti questo silenzio? Tu lo senti? Ma non è il silenzio della fine, è il silenzio di un nuovo ricominciare, di un nuovo andare. E’ il silenzio di una rondine che senza rumore vola leggera, leggera, altrove.. altrove... oltre… oltre... sempre più lontano da questa dimensione"!
ILFOLLE
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