"Si, è proprio lui, l'ho
visto uscire proprio da lì"!
Non era la prima volta che lo
vedevo uscire da quella casa. Le sue tentazioni
lo fottevano ogni volta. Era un uomo rispettato, professionalmente
educato, disciplinato. Aveva una splendida famiglia, due splendide figlie; ma
la sue passioni nascoste per quelle ragazzine lo stavano stremando mentalmente.
Mi diceva spesso: "Sai, ho tutti i soldi che voglio. Cambio macchina ogni
mese.
Guarda adesso che bel mezzo che
mi ritrovo. Perché la vita è fatta di
divertimento. Devi essere un
giorno qua e un giorno là. Oggi con un pacco di sigarette domani con una marca
diversa. Bisogna spassarsela caro. Andare in contro al domani, tanto prima o
poi finirà; e quindi, tanto vale godersela finché si può"!
Io ogni volta cercavo di
ripetergli che non era così, che a volte cambiare macchina è facile, cambiare
donna, come faceva lui, era anche possibile, ma è cambiare le abitudini che
diventa complicato, eliminarle poi, risulta
impossibile. Perché ogni
abitudine è un punto fermo, una sorta di approdo psico-fisico che ci rende più
sicuri. Far crollare le abitudini significa rischiare, cambiare, mettersi di
nuovo in discussione, e l'uomo nella sua totalità, ha sempre fatto molta fatica
a rimettere tutto in discussione, a ri-discutere con la propria coscienza,
delle proprie scelte.
Dopo due giorni lo vidi di nuovo
uscire da quella casa. Io stavo entrando in macchina. Lo vidi molto nervoso
attraversare l'isolato e a tutto gas andare via. Sua moglie aveva scoperto
tutto, aveva scoperto le sue abitudini goderecce, le sue tentazioni perverse.
Così mentre io ero pronto a catapultarmi nel letto dopo una giornata di lavoro,
mi arrivò all'improvviso una telefonata che ruppe il silenzio circostante:
"Corri, vieni, si è schiantato con la sua auto, è in coma cazzo"!
Mi ricordo ancora la corsa
all'ospedale; gl'occhi lucidi di sua moglie, i pianti delle sue bimbe. Aveva
scelto di vivere a suo modo, ma non aveva fatto i
conti con i cambiamenti; era
rimasto al palo, racchiuso e ingabbiato nelle sue abitudini. Perché
"cambiare significa anche maturare"; perché tenere a freno le
passioni può essere un atto di fede, ma non ispirato dal proprio credo
cristiano, ma ispirato da se stessi.
L'uomo dalle grandi passioni,
riuscì a salvarsi.
Lo persi di vista per un bel po'
di tempo: dicevano che aveva messo la testa a posto, che era riuscito a tenere
a freno le sue tentazioni e cambiare
direzione!!
Poi un giorno, una domenica
mattina mentre io camminavo abbracciato alla mia compagna, lo vidi in un parco.
Appena lui da lontano, voltò la testa verso di me e mi vide, corse subito nella
mia direzione. Mi prese per un braccio e mi disse con voce affannata ma serena:
"Forse avevi ragione te amico mio. Cambiare macchina, cambiare la
materialità di tutti i giorni è possibile. Perché credi che in quel momento la
felicità sia quella, ti fotte proprio questa strana sensazione. Ma la felicità
non esiste, esiste solo la serenità, esiste solo sentirsi vivi in ogni scelta.
E quando cambiamo abitudini ci reinventiamo, come dicevi te: -ci rimettiamo in
discussione-. Ora son qui, ho tenuto a freno finalmente le emozioni, perché
alla mia età devi tenerle a freno, non puoi fare altrimenti, non tutte sono
-possibili-. In fondo poi, le emozioni sono un po' come le passioni: bisogna
sceglierle con cura delle volte, mentre altre, bisogna lasciarle vivere.. e
loro, come sempre, non ti faranno mai fuori"!
L'uomo dalle grandi passioni andò
via, e da lontano, potete credermi, lo sentii canticchiare con una
spensieratezza nel volto mai vista prima. Già, canticchiava alla faccia di
questa vita beffarda: "PapapapapaaaapapapaPapapapapaaaapapapa"!
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Beltrano IlFolle