sabato 30 marzo 2013

ENZO E GIORGIO



“Enzo! Che cazzo ci fa qui pirla”!
   “We, Giorgione, non pensavo di incontrarti subito”.

 Il vento era forte, i capelli di Enzo erano completamente scompigliati. Giorgio era seduto di spalle. Appena entrò Enzo, si alzò di colpo dalla sedia.

“Ma guarda che te sei proprio una pirla veramente. Ma c’avevi tutta sta fretta?”.
  “Oh ma cosa vuoi! Ero stanco, si rideva poco ultimamente… tutti troppo seri.. troppo!”.
 “Ho capito Enzo, ma guarda che qui non sono poi mica tutti divertenti… ci son certe facce fratello mio”.

Enzo si notava che era spaesato, smarrito. Con gli occhi guardava cosa c’era in giro, ma nulla, non riusciva ad orientarsi, a prendere confidenza con il posto.

“Enzo mio, però, dai, dopotutto mi mancavi da morire, qui poi nessuno mi regge il gioco. Ma dì un po’, anche giù avevan poca voglia di ridere ultimamente?”
Enzo si tolse gli occhiali, pulì le lenti sulla manica della sua maglietta e poi li rimise ordinatamente.
  “Ma si, guarda, ormai laggiù vivono tutti troppo pesantemente, son tutti impegnati, affaccendati, in crisi! Son lo specchio del sorriso all’inverso… Ma ti ricordi invece noi, noi ai nostri tempi? Cazzarola che delirio ogni giorno. Poi però, Giorgio, anche a te con il passar del tempo ti ho visto sempre più serio, sempre più un uomo di cui ci si poteva fidare ciecamente”.

Giorgio sorrise. Poi con imbarazzo evidente si avvicinò ad Enzo. Gli misi un braccio sopra la spalla. Poi i due iniziarono a camminare.

“Si, non lo posso negare. Enzo, mi ero stufato anch’io; ma porca miseria,  nessuno era più ironico, erano diventati tutti così cinici, così profondamente noiosi. E poi avevo voglia di farmi uno shampoo.. diverso!”
  “Ah, lo so.. Ma dimmi un po’, adesso cosa si fa. Son curioso, son curioso”.
 “Bè, Enzo, se vuoi si potrebbe andare a prendere per il culo il padrone del posto. E’ un tipo simpatico, dovresti conoscerlo”.

I due s’incamminarono frettolosamente. Poi d’improvviso Enzo fermò Giorgio.

  “Oh, ma mica.. ma mica qua mi faran pagare anche l’Imu? perché se è così è meglio che lo sai, io me ne torno indietro, eh no caspita, mica son venuto qui per perderci!”
“Tranquillo Enzo! Basterà un colpo d’ironia qua a sotterrare ogni dubbio. Qua puoi star tranquillo. Qua siamo quelli che… quelli che in una rima c’è una vita. Quelli che son gli unici che han fatto ridere piangendo, e tu, tu pensa se fosse stato il contrario”.
   “Porca vacca, no… no… Pensa che sfiga”!


IlFolle

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