martedì 15 ottobre 2013

CAMBIARE... COME AMARE!


"Si, è proprio lui, l'ho visto uscire proprio da lì"!

Non era la prima volta che lo vedevo uscire da quella casa. Le sue tentazioni  lo fottevano ogni volta. Era un uomo rispettato, professionalmente educato, disciplinato. Aveva una splendida famiglia, due splendide figlie; ma la sue passioni nascoste per quelle ragazzine lo stavano stremando mentalmente. Mi diceva spesso: "Sai, ho tutti i soldi che voglio. Cambio macchina ogni mese.
Guarda adesso che bel mezzo che mi ritrovo. Perché la vita è fatta di
divertimento. Devi essere un giorno qua e un giorno là. Oggi con un pacco di sigarette domani con una marca diversa. Bisogna spassarsela caro. Andare in contro al domani, tanto prima o poi finirà; e quindi, tanto vale godersela finché si può"!

Io ogni volta cercavo di ripetergli che non era così, che a volte cambiare macchina è facile, cambiare donna, come faceva lui, era anche possibile, ma è cambiare le abitudini che diventa complicato, eliminarle poi, risulta
impossibile. Perché ogni abitudine è un punto fermo, una sorta di approdo psico-fisico che ci rende più sicuri. Far crollare le abitudini significa rischiare, cambiare, mettersi di nuovo in discussione, e l'uomo nella sua totalità, ha sempre fatto molta fatica a rimettere tutto in discussione, a ri-discutere con la propria coscienza, delle proprie scelte.

Dopo due giorni lo vidi di nuovo uscire da quella casa. Io stavo entrando in macchina. Lo vidi molto nervoso attraversare l'isolato e a tutto gas andare via. Sua moglie aveva scoperto tutto, aveva scoperto le sue abitudini goderecce, le sue tentazioni perverse. Così mentre io ero pronto a catapultarmi nel letto dopo una giornata di lavoro, mi arrivò all'improvviso una telefonata che ruppe il silenzio circostante: "Corri, vieni, si è schiantato con la sua auto, è in coma cazzo"!

Mi ricordo ancora la corsa all'ospedale; gl'occhi lucidi di sua moglie, i pianti delle sue bimbe. Aveva scelto di vivere a suo modo, ma non aveva fatto i
conti con i cambiamenti; era rimasto al palo, racchiuso e ingabbiato nelle sue abitudini. Perché "cambiare significa anche maturare"; perché tenere a freno le passioni può essere un atto di fede, ma non ispirato dal proprio credo cristiano, ma ispirato da se stessi.

L'uomo dalle grandi passioni, riuscì a salvarsi.

Lo persi di vista per un bel po' di tempo: dicevano che aveva messo la testa a posto, che era riuscito a tenere a freno le sue tentazioni e cambiare
direzione!!
Poi un giorno, una domenica mattina mentre io camminavo abbracciato alla mia compagna, lo vidi in un parco. Appena lui da lontano, voltò la testa verso di me e mi vide, corse subito nella mia direzione. Mi prese per un braccio e mi disse con voce affannata ma serena: "Forse avevi ragione te amico mio. Cambiare macchina, cambiare la materialità di tutti i giorni è possibile. Perché credi che in quel momento la felicità sia quella, ti fotte proprio questa strana sensazione. Ma la felicità non esiste, esiste solo la serenità, esiste solo sentirsi vivi in ogni scelta. E quando cambiamo abitudini ci reinventiamo, come dicevi te: -ci rimettiamo in discussione-. Ora son qui, ho tenuto a freno finalmente le emozioni, perché alla mia età devi tenerle a freno, non puoi fare altrimenti, non tutte sono -possibili-. In fondo poi, le emozioni sono un po' come le passioni: bisogna sceglierle con cura delle volte, mentre altre, bisogna lasciarle vivere.. e loro, come sempre, non ti faranno mai fuori"!

L'uomo dalle grandi passioni andò via, e da lontano, potete credermi, lo sentii canticchiare con una spensieratezza nel volto mai vista prima. Già, canticchiava alla faccia di questa vita beffarda: "PapapapapaaaapapapaPapapapapaaaapapapa"!


(iscriviti: https://www.facebook.com/BELTRANOILFOLLE?fref=ts)
Beltrano IlFolle

Nessun commento:

Posta un commento