Il
1982 è l'anno di “Vado al Massimo”: l'anno della svolta. Vasco termina di essere
un cantante "regionale" e grazie al Festival di Sanremo, diventa un
cantante nazionale vendendo quasi 200 mila copie dell'album.
L'album
inizia con “Sono ancora in coma”, un rock graffiante, energico e potente dove
Vasco è alle prese con un risveglio "turbato" e con una donna che gli
comunica al telefono che la loro storia è finita. Un ottimo rock, breve ma
potente.
Segue “Cosa ti fai”, un pop-rock melodico dove
Vasco si diverte a provocare le coscienze dei benpensanti. Nella canzone, Vasco
ancora non Il Blasco, rivolgendosi ad una donna le domanda se è vero che non si
è mai drogata, facendo trasparire tutta l'ironia e lo sberleffo presente in
questo pezzo.
La traccia numero 3 è il primo capolavoro: “Ogni
volta”, pezzo per il quale riceve nel Gennaio del 1982, il premio italiano del
Paroliere come rivelazione dell'anno. Curioso come sia nata la song. Vasco
disse che nacque in un mattino presto dopo aver passato una nottata insonne. In
questo modo gli vennero istintivamente pensieri disordinati: le illusioni, le
delusioni, le gioie e la paura.. del buio. E' una canzone fondamentale nella
discografia vaschiana: la genialità sta nel testo in quanto non ci sono
pensieri lunghi e completi, ma solo sprazzi di sensazioni e, ogni pensiero, non
è collegato a quello precedente. La musica è un tutt' uno con le parole, una
canzone sublime.
Segue
“Vado al massimo”, nata per caso durante l'estate dell' 81 mentre Vasco era a
Zocca con Fini e tutti i loro amici in vacanza. La song risulta essere molto
divertente e provocatoria. Nel testo è favolosa la replica al giornalista
Nantas Salvalaggio che lo aveva etichettato come “un ebete drogato”, durante l’esibizione
di Vasco a “Domenica in”, nel 1981 con la canzone “Sensazioni forti”. Vado al
massimo, è la canzone con cui Vasco a Sanremo arrivò ultimo suscitando molte
critiche.
Alla
numero 5, “Credi davvero”, un rock stile anni ‘80 con un testo pungente dove
Vasco si rivolge alla sua donna dicendole senza mezzi termini “ma davvero credi
che io possa spogliarmi di ogni orgoglio davanti a te??” .. “Ma credi davvero
che io sono veramente sincero? In fondo nessuno sorride quando ha perso”. E’ il
rock più completo, maturo, preciso. Il sound cresce di minuto in minuto e nel
2003, a distanza di 21 anni, “Credi davvero” sarà l’apertura dei 3 concerti
evento a San Siro: un’entrata strepitosa.
Alla
numero sei arriva “Amore... aiuto”, canzone delle sonorità tipiche degli anni
'80 con un testo divertente ma scarno di veri concetti e significati. Vasco è
alle prese con un mal di schiena terribile. Alcuni ci vedono doppi sensi nel
testo, ma parere personale: non sempre vanno visti significati profondi nelle
canzoni, a volte si puo’ anche giocare con le parole.
Alla
numero 7 un’altra piccola perla, “Canzone”. Una ballata emozionante e
struggente dedicata nei primi versi al padre e poi ad una donna. La prima parte
della canzone è poesia pura. I ricordi vanno via velocemente mentre le sonorità
fanno da corredo a strepitose sensazioni. Il testo poi va un pò lentamente a perdersi
in una melodia che qualcuno etichetterà come “troppo ripetitiva”, ma è la
lunghezza del piacere che fa di questa canzone un inno. Da ricordare che Vasco
risulta essere il creatore del testo, infatti, la melodia stupenda venne creata
da Maurizio Solieri, la prima perla donata a Vasco.
Si
arriva così alla numero 8 con “Splendida giornata”, dove Vasco vuole vivere
appieno la propria vita, senza risparmiarsi troppo. Potrebbe essere nel testo
una continuazione di “Sensazioni forti”, ma comunque sia, risulta essere una
delle canzoni più amate dell’album.
Infine
l'ultimo pezzo, secondo me: il capolavoro del disco! La canzone ha un nome
chiaro: “La noia”. Melodia struggente che va a specchiarsi in un climax
musicale che esplode nell’assolo di sax epocale. Il testo è fenomenale, poetico
come non mai. Vasco ci racconta la sua voglia di evadere da una realtà che lo
soffoca, lo imprigiona. Poi la voglia di andar via ma nello stesso tempo la
consapevolezza che la noia è dentro ognuno di noi e in nessun modo si può
placare, bisogna solo conviverci, accudirla, farne una cara amica. E poi c’è l'infinito,
si, “è strano, ma per noi, sai, tutto l'infinito finisce qui”.
Alla
fine dell’ascolto, l'album risulta essere straordinario, con punte massime
d'ispirazione e un bel sound a tratti rock e molto influenzato dalle atmosfere
anni ’80. Sicuramente uno dei migliori lavori di Vasco di sempre, con poche
cadute come in “Amore.. aiuto”. Ogni canzone ha un suo perché e risulta essere
incastonata alla perfezione nel concetto del disco che è quello di vivere ogni
momento, come se fosse l’ultimo!!
I
capolavori sono: “Ogni volta” e “La noia”!
voto 90/100
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