venerdì 11 luglio 2014

Viaggio nella discografia di Vasco: "Vado al Massimo"!


Il 1982 è l'anno di “Vado al Massimo”:  l'anno della svolta. Vasco termina di essere un cantante "regionale" e grazie al Festival di Sanremo, diventa un cantante nazionale vendendo quasi 200 mila copie dell'album.

L'album inizia con “Sono ancora in coma”, un rock graffiante, energico e potente dove Vasco è alle prese con un risveglio "turbato" e con una donna che gli comunica al telefono che la loro storia è finita. Un ottimo rock, breve ma potente.

 Segue “Cosa ti fai”, un pop-rock melodico dove Vasco si diverte a provocare le coscienze dei benpensanti. Nella canzone, Vasco ancora non Il Blasco, rivolgendosi ad una donna le domanda se è vero che non si è mai drogata, facendo trasparire tutta l'ironia e lo sberleffo presente in questo pezzo.

 La traccia numero 3 è il primo capolavoro: “Ogni volta”, pezzo per il quale riceve nel Gennaio del 1982, il premio italiano del Paroliere come rivelazione dell'anno. Curioso come sia nata la song. Vasco disse che nacque in un mattino presto dopo aver passato una nottata insonne. In questo modo gli vennero istintivamente pensieri disordinati: le illusioni, le delusioni, le gioie e la paura.. del buio. E' una canzone fondamentale nella discografia vaschiana: la genialità sta nel testo in quanto non ci sono pensieri lunghi e completi, ma solo sprazzi di sensazioni e, ogni pensiero, non è collegato a quello precedente. La musica è un tutt' uno con le parole, una canzone sublime.
Segue “Vado al massimo”, nata per caso durante l'estate dell' 81 mentre Vasco era a Zocca con Fini e tutti i loro amici in vacanza. La song risulta essere molto divertente e provocatoria. Nel testo è favolosa la replica al giornalista Nantas Salvalaggio che lo aveva etichettato come “un ebete drogato”, durante l’esibizione di Vasco a “Domenica in”, nel 1981 con la canzone “Sensazioni forti”. Vado al massimo, è la canzone con cui Vasco a Sanremo arrivò ultimo suscitando molte critiche.

Alla numero 5, “Credi davvero”, un rock stile anni ‘80 con un testo pungente dove Vasco si rivolge alla sua donna dicendole senza mezzi termini “ma davvero credi che io possa spogliarmi di ogni orgoglio davanti a te??” .. “Ma credi davvero che io sono veramente sincero? In fondo nessuno sorride quando ha perso”. E’ il rock più completo, maturo, preciso. Il sound cresce di minuto in minuto e nel 2003, a distanza di 21 anni, “Credi davvero” sarà l’apertura dei 3 concerti evento a San Siro: un’entrata strepitosa.

Alla numero sei arriva “Amore... aiuto”, canzone delle sonorità tipiche degli anni '80 con un testo divertente ma scarno di veri concetti e significati. Vasco è alle prese con un mal di schiena terribile. Alcuni ci vedono doppi sensi nel testo, ma parere personale: non sempre vanno visti significati profondi nelle canzoni, a volte si puo’ anche giocare con le parole.

Alla numero 7 un’altra piccola perla, “Canzone”. Una ballata emozionante e struggente dedicata nei primi versi al padre e poi ad una donna. La prima parte della canzone è poesia pura. I ricordi vanno via velocemente mentre le sonorità fanno da corredo a strepitose sensazioni. Il testo poi va un pò lentamente a perdersi in una melodia che qualcuno etichetterà come “troppo ripetitiva”, ma è la lunghezza del piacere che fa di questa canzone un inno. Da ricordare che Vasco risulta essere il creatore del testo, infatti, la melodia stupenda venne creata da Maurizio Solieri, la prima perla donata a Vasco.

Si arriva così alla numero 8 con “Splendida giornata”, dove Vasco vuole vivere appieno la propria vita, senza risparmiarsi troppo. Potrebbe essere nel testo una continuazione di “Sensazioni forti”, ma comunque sia, risulta essere una delle canzoni più amate dell’album.

Infine l'ultimo pezzo, secondo me: il capolavoro del disco! La canzone ha un nome chiaro: “La noia”. Melodia struggente che va a specchiarsi in un climax musicale che esplode nell’assolo di sax epocale. Il testo è fenomenale, poetico come non mai. Vasco ci racconta la sua voglia di evadere da una realtà che lo soffoca, lo imprigiona. Poi la voglia di andar via ma nello stesso tempo la consapevolezza che la noia è dentro ognuno di noi e in nessun modo si può placare, bisogna solo conviverci, accudirla, farne una cara amica. E poi c’è l'infinito, si, “è strano, ma per noi, sai, tutto l'infinito finisce qui”.

Alla fine dell’ascolto, l'album risulta essere straordinario, con punte massime d'ispirazione e un bel sound a tratti rock e molto influenzato dalle atmosfere anni ’80. Sicuramente uno dei migliori lavori di Vasco di sempre, con poche cadute come in “Amore.. aiuto”. Ogni canzone ha un suo perché e risulta essere incastonata alla perfezione nel concetto del disco che è quello di vivere ogni momento, come se fosse l’ultimo!!

I capolavori sono: “Ogni volta” e “La noia”!


voto 90/100

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