Ci sono dei fumetti che oltrepassano lo steccato razionale della narrazione super-eroistica, e arrivano a disegnare un capolavoro di scrittura che guarda altrove: all’introspettività dell’io del protagonista in questo caso di Batman.
“Arkham Asylum, una seria casa su un serio suolo”, è un thriller psicologico, un modo più maturo nell’approcciarsi al mondo del Cavaliere oscuro.
La storia vede Batman esser teso in una trappola dal Joker. Il manicomio di Arkham è in rivolta. Il Cavaliere oscuro arriva in questo modo a sedare ogni ribellione e a mettere le cose a posto nel manicomio, con tanto di benedizione da parte di James Gordon che accetta la scelta di Batman di andare da solo nel manicomio. “E’ me che vogliono” dice proprio il Cavaliere oscuro al commissario.
Fin qui tutto ordinario, ma l’entrata nel manicomio, questa volta, è un viaggio dentro le paure e le paranoie più profonde di Batman. In fin dei conti questo libro-fumetto è un viaggio nella psiche del Crociato incappucciato; è pensato per questo!
In questa parte iniziale esemplare è la “toccata” del Joker sul fondo schiena di Batman. Badate bene, non è solo un momento fumettistico di evasione, anzi. Qui il Joker gioca proprio con la lucidità mentale e morale del suo antagonista: lo mette in imbarazzo, cerca di smontare quell’alone di precisa serietà nella quale è immerso il crociato incappucciato. Poi la storia va avanti e Batman entrando in ogni “stanza”, incontra ogni volta un personaggio diverso che provoca la sua mente.
Il più importante tra tutti è Harvey Dent. Ossessionato dal suo numero due, viene completamente stravolto dai medici del manicomio, i quali, hanno pensato per lui un modo del tutto nuovo per farlo approcciare alla realtà. Gli danno prima dei dadi con cui giocare, poi un mazzo di tarocchi! In questo modo Harvey cambia il suo modo dualista di vedere le cose, ma perde ogni certezza: ora gli risulta difficile anche decidere se andare in bagno o meno. Il cambiamento di Harvey è un’idea geniale partorita da Morrison, una trovata unica e inedita.
Questo è un fumetto, anzi, un libro vero e proprio, che non va spiegato, recensito in ogni particolare, ma vissuto in ogni pagina. E’ il capolavoro di Grant Morrison. Le atmosfere sono cupe, psichedeliche anche nella scrittura e nei disegni. Infatti, il disegnatore Dave McKean, usa una sorta di stile impressionista. Certo, bisogna perderci un po’ di tempo nella lettura, scrutare ogni cambiamento di carattere. Proprio essa, è la chiave di volta di questo fumetto. La scrittura nelle parole di Batman è più decifrabile, mentre quella dei pazienti del manicomio è quasi incomprensibile, proprio a voler simboleggiare due modi differenti di concepire la realtà!
Un manicomio che è sempre di più un riflesso di Batman, una creazione reale proveniente dalla sua lotta contro il crimine. Forse per la prima volta nella storia dei fumetti, un eroe rischia di cadere psicologicamente, ma la moralità di Batman, anche se in bilico, rimane alla fine intatta alle trappole dei vari villain.
I suoi valori puri, la sua voglia di giustizia, hanno portato alla creazione di una struttura che risulta essere un covo di persone malvagie che si annidano poi negli anfratti più nascosti del proprio io.
Non è un fumetto come gli altri, alcuni potrebbero addirittura odiarlo per la sua visione alternativa, ma è un capolavoro di inventiva prima di tutto. Ognuno si immedesimerà nel Cavaliere oscuro; ognuno penserà al proprio viaggio introspettivo; alle proprie paure, paranoie! Ognuno penserà a conoscere sempre di più il proprio io, represso e alla mercé della routine quotidiana.
E’ un libro da far leggere a tutti: qui non importa se sei fan del Cavaliere oscuro o se non hai mia letto niente su di lui; qui importa capire il percorso interiore; la propria lotta contro i demoni che percorrono la propria testa; conoscere più a fondo le bestie che sono in noi.
Batman, ancora una volta, risulta essere qualcosa di più di un semplice fumetto, ma forse, in questo caso, la spensieratezza tipica delle storie sui super-eroi, lascia spazio ad una scrittura più impegnata, e forse in questo modo, ad una scrittura più dura da digerire e da accettare per un lettore abituale di fumetti!
Signori e signori: questo è Arkham Asylum!
Voto: 10