venerdì 11 novembre 2016

Vi racconto gli inediti di "Vasco Rossi -Non Stop-".


UN MONDO MIGLIORE: non ce n'è per nessuno!!! Un brano del genere, sentito per la prima volta o risentito per la ventesima, colpisce e non ti lascia indifferente. È una sorta di capolavoro senza paura di esserlo! Il testo, questo testo, ha una sorta di magia intrinseca, ti porta via, ti porta in un mondo migliore, che non è quello senza guerra, divisioni, o i soliti slogan, ma è quello dove la libertà non costa più rimpianti, dove essere se stessi non è più punibile, dove gli attimi non sono lampi che passano velocemente ma momenti che durano a lungo! Non è una canzone qualsiasi, questo è un viaggio musicale, una di quelle che rimangono per sempre.

L'AMORE AI TEMPI DEL CELLULARE: canzone senza grandi pretese, molto guascona, divertente ma che contiene una piccola chiave di lettura altamente ironica e geniale. Prima parte lei che chiama e non lo trova mai; seconda parte con lui che si scusa con il ti amo dai finale paraculo. E poi quel ritornello ironico, beffardo, non lo sopporto eppure questo aggeggio è qua con me sempre. La musica di questo brano è molto rock solo con ingressi elettronici negli intermezzi ma con un assolo da paura verso il finale.

COME NELLE FAVOLE: bisogna mettere dentro una musica trascinante e un testo d'amore che sembra quasi elementare ma che nasconde tanti spunti interessanti. "Io e te dentro un bar a ridere. Io e te seduti sul divano, avere dei vicini": quello che Vasco dedica alla donna, la sua, non è un amore paradossalmente 'Come nelle favole' ma un amore vero e semplice a discapito del quotidiano paurosamente noioso. Quelle che il Blasco canta, infatti, sono situazioni prettamente quotidiane ma che diventano uniche avendo la propria donna a fianco. Non ci sono cavalli o limousine dorate ad aspettare i due innamorati, ma un divano, una chiacchiera del più e del meno, una sorta di vita abitudinaria che però se vissuta con passione, diventa l'avventura più spericolata di sempre. Ed è questo l'amore: immaginare prima di vivere, senza dar retta a nessuno, senza pensare a qualcuno. E poi i cori nel finale dal gusto retrò che sono perfetti con l'alternanza della voce di Vasco che sparisce e poi ritorna, sparisce e poi ritorna. Tutto semplicemente fantastico, sì, 'Come nella favole!'

PIÙ IN ALTO CHE C'È: per spiegare la bellezza di questo brano voglio fare un esperimento, eccolo qua.
'Se ti fermi a guardare le cose che vuoi e ti accorgi che poi «non lo sai»':
è l'incertezza dell'essere umano, il voler qualcosa che poi non sai mai bene cos'è. La mente umana ci spinge ad avere degli obiettivi che puntualmente poi cambiano a seconda delle situazioni. È l'instabilità che ci rende più interessanti.

'Se ti fermi a guardare le cose... che hai e t'accorgi che poi... «non le vuoi»': 
quante volte abbiamo pensato a quante cose avremmo voluto, che avevamo desiderato. Tutto ciò che si ha non sempre si vuole, ma a volte ci si accontenta, ci si guarda intorno e si va avanti, nonostante tutto.

'Se ti fermi a guardare più in alto di te!... E ti accorgi che sopra NON C'È...non c'è niente di Quello che Cerchi... allora... COS'È':
la ricerca continua di un Dio, di una speranza che possa salvarci. Ma la vita non è come nei film, qui non arrivano entità superiori a salvarci, qui si può cercare qualcosa, ma solo dentro noi stessi.

'Se ti fermi a guardare, qualcosa per strada... e ti accorgi che è presto, però... non si può perder tempo a cercare qualcosa e ti accorgi che è tardi però':
non si può cercare a volte nella vita un sentimento e rimproverarsi che sia ancora troppo presto per viverlo. E quante volte hai detto "Ora è troppo presto. Ora non voglio innamorarmi più, ora è troppo presto per un'altra avventura". E quante volte invece hai detto "no" perché era troppo tardi, quante scelte son venute dopo?! Ed è qui la strofa principale: la vita è una questione di tempo, di trovare il momento giusto, arrivare quando si deve: rimanere in equilibrio, quello è il segreto più grande.

'Non importa che cerchi «per forza» Qualcosa, «qualche cosa» che... Dopo NON C'È!... non c'è niente che Conti qualcosa... e allora... COS'È': 
e quindi non conta ciò che tu credi di vedere ma ciò che tu vorresti avere. Non c'è bisogno di rincorrere per forza un modo di essere o di pensare, bisogna lasciarsi andare. E poi arriva lei, "Una donna, la donna per 'te'"

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