venerdì 29 agosto 2025

Sono stanco…

 

Mi stanco presto,

delle cose che dopo due giorni 

sembrano vecchie,

degli oggetti che luccicano 

solo all’inizio e poi si spengono.

Mi stanco ancora di più delle persone,

dei maestri di vita improvvisati,

che giudicano se lo fai tu

e applaudono se lo fanno loro.

Tutto vive di convinzioni,

di distrazioni,

di verità urlate senza peso,

di facce che cambiano forma 

a seconda del vento.

E allora resta il movimento,

il cambiare per non marcire,


lo stancarsi per non cadere nel sonno


di un mondo che crede di sapere tutto


e non sa niente.


IlFolle

Responsabilità




Essere un uomo significa assumersi le proprie responsabilità. Significa fare un passo indietro e chiedere scusa quando serve, quando è necessario. Si pagano le conseguenze, perché un uomo fa così: non sceglie ciò che è semplice, ma ciò che è giusto in quel momento. Vasco lo ha fatto tante volte, mettendoci sempre la faccia quando era il momento.

Si impara dagli sbagli che fai, lo canta in uno dei suoi brani più iconici. Perché solo chi non fa nulla non sbaglia, e solo un vigliacco sceglie di far finta di niente. Ammettere le proprie colpe e chiedere scusa, soprattutto in un Paese dove quasi nessuno alza la mano per farsi da parte, è un atto doveroso. “Pagare le conseguenze e andare avanti”, dice sempre Vasco, ecco, solo se fai questo scegli di essere un uomo e non un codardo!!! 

A volte è necessario farlo, rispettando i propri limiti, cercando di migliorarsi per ciò che resta, per ciò che rimane… per ciò che si dovrebbe. Perché è proprio dagli sbagli che fai che impari a restare in piedi, a guardarti allo specchio, a non avere paura di essere uomo davvero. Sbagliato, controverso, ma comunque un uomo. Nonostante tutto… nonostante se stessi! 

IlFolle

Quando l’ironia agita il mondo politico. Chiarimenti su uno sbaglio di comunicazione da parte del mio Blog.

 


Negli ultimi giorni è circolato un articolo che riguardava Orlandino Greco e una presunta sua candidatura con la Lega. È giusto chiarire che si tratta di un grande malinteso. Come accade ad ogni tornata elettorale regionale, porto avanti una mia rubrica satirica che prende ironicamente di mira candidati e protagonisti della scena politica locale.

Si tratta di articoli ironici, costruiti su dichiarazioni inventate, un “mondo alternativo” (per dirla con i fumetti), dove tutto è volutamente surreale: Occhiuto che annuncia di essere passato al Movimento 5 Stelle per garantire il reddito di dignità ai parenti, Scopelliti che si candida perché ha perso il lavoro dopo aver detto che non si sarebbe mai ricandidato, oppure – per restare al caso che ha fatto discutere – Orlandino Greco che “passa alla Lega” dopo un suo video.

Sono stralci di pura immaginazione, una rubrica pungente e ironica, che gioca sul paradosso e a volte finisce quasi per indovinarci. Purtroppo, uno di questi articoli è stato ripreso e rilanciato da alcuni giornali come se fosse vero, generando confusione e creando problemi a uno dei diretti interessati. A lui vanno le mie scuse più sincere per avergli agitato la giornata con dichiarazioni mai pronunciate.

Chiedo scusa anche ai giornali, che hanno ricevuto uno scritto diverso da quello che doveva essere, ritrovandosi così a dover fare cambi di programma e subire rimproveri interni. Nell’epoca del digitale può capitare anche questo. Sperando che possa avere la “giusta condanna” (ho richiesto il rito abbreviato, eh 😅), rinnovo le mie scuse a tutti i diretti interessati, che non saranno immuni da future ironie ma che d’ora in avanti verranno fatte nel modo giusto, con una connotazione più di nicchia e senza rischiare di ledere la loro dignità.

Detto questo… l’avete sentita l’ultima? Franz Caruso nuovo volto di Fratelli d’Italia. Non ci credete? E fate bene. Però poi non dite che non ve lo avevo detto! 😅

Davide Beltrano 

giovedì 6 marzo 2025

Il peso del dolore!

 

La felicità si condivide,

magari spesso non viene 

accettata da chi ci sta intorno,

ma può essere condivisa. 


Il dolore no. 

Il dolore è personale, intimo, 

come una parola sospesa 

nel tuo io. 


Il dolore può essere compatito,

ma non può essere condiviso. 


È una parte di sé stessi 

che cresce silenziosamente,

e per quanto tu faccia di tutto 

per gestirlo, tenerlo a bada,

sai bene che che in qualche modo 

ti cambierà, puoi starne certo che lo farà. 


IlFolle

Dolore e Felicità…

 

Dolore pose le carte sul tavolo e guardò dritto in faccia Felicità. “Sei solo un ricordo in bianco e nero. Illusione dei poveri”. 

Felicità finì l’ultimo sorso di whisky. Poi prese a parlare. “Può essere, ma credo che nella vita non facciamo altro che costruire ricordi. Una vita che alla fine è piena di momenti da ricordare vuol dire che è stata degna di essere vissuta”. 

“Può essere” ribattè Dolore. “Ma tanto alla fine verrete tutti da me. Si nasce e si muore con me vicino: nessuno può scappare al mio essere”. 

Felicità fece un sorriso beffardo, poi prima di alzarsi guardò in faccia per un’ultima volta il suo nemico silenzioso. “Non posso darti torto. Ma se l’inizio e la fine hanno la tua sentenza, quello che c’è dopo non ti riguarda. E non ti riguarda nemmeno tutto quello che c’è stato in mezzo. E credimi, nessun dolore potrà mai cancellare determinati momenti. Oh, caro mio, tu non ne hai nemmeno idea”. 

IlFolle

martedì 24 settembre 2024

Il derby di Milano vissuto insieme all'Interclub di Montalto "Peppino Prisco".

 

Un viaggio bellissimo che ha avuto come unica nota stonata il risultato. Su quello purtroppo nessuno può farci niente ma per il resto, è stata la solita grande organizzazione del "Peppino Prisco" di Montalto Uffugo. 

Più che un semplice club una vera e propria famiglia pregna di altruismo, competenza e professionalità. Te ne accorgi subito - sin dalla prima salita sul pullman - che le cose qui hanno tutto un altro sapore. 

Il viaggio verso il derby è lungo, orientato verso quel vuoto che si fissa dal finestrino mentre i pensieri personali fanno il giro della lancetta in modo più lento rispetto al quotidiano. Ed è proprio lì che l'Interclub di Montalto Uffugo opera. Alla prima fermata, a Tarsia, c'è subito l'abbraccio collettivo nell'ormai famoso Hospitality. E via con le lasagne, prodotti tipici locali e tante altre prelibatezze. C'è un'aria distesa, gioviale, proprio il clima giusto per un tragitto così impegnativo. 

La notte è lunga e il viaggio viene intervallato dalle classiche soste dove tutti hanno il volto già provato ma con quella sottile vena romantica rivolta all'emozione del momento clou: la partita. 

Quando si arriva a Milano il gruppo si frammenta: alcuni si recano al ristorante per il pranzo altri in uscita libera nella città della moda. Il mood però è sempre uno: andate dove volete ma stiamo uniti. E infatti ci si ritrova quasi tutti in metro. 

In quel momento inizia lo spettacolo. Battute scherzose; cori da stadio; primi segnali di stanchezza che affiorano nelle gambe ma tutto va a comporre un film unico nella nostra mente.

Quando dalla metro usciamo su San Siro, in molti iniziano a scattare un selfie mentre il Presidente rimane lì davanti con Fabio, sono loro che guidano la truppa nerazzurra, sempre gentili e pronti a soddisfare le necessità dei viaggiatori interisti. 

Attraversiamo tutto lo stadio con sosta per il ritiro delle tessere Inter Club; subito dopo ci rechiamo su via Caprilli, luogo della sosta del pullman. 

Arriva l'altro momento chiave della giornata, eh già, va in onda l'Hospitality pre-match. 

I passanti sbigottiti si fermano. 

Sbirciano curiosi. 

Qualcuno si volta e chiede cosa sta succedendo. 

Dal tavolo delle meraviglie si tirano fuori panini, polpette, soppressata, formaggi e bevande di ogni genere. Le matricole del viaggio hanno un momento di esitazione, poi partono godendosi poco a poco tutto il ricco buffet. 

Quel momento ci lega in modo più solido. 

Siamo qui e siamo vivi direbbe qualcuno, perché attimi del genere prima dell'amplesso sportivo ci rendono attori protagonisti di una giornata indimenticabile, a prescindere dal risultato. Tutto ciò che non fa parte dall'ordinario, infatti, ha spesso un valore in più, anzi, un valore speciale. 

Finito l'Hospitality ognuno prende la direzione verso il proprio settore. 

La partita ci emoziona e poi ci fa sprofondare nello sconforto. Ne usciamo tutti più tristi e in preda ad una rabbia ormai molto nota ai tifosi di qualsiasi squadra. 

Non eravamo più abituati a perdere ma in fondo, il tifoso interista si abitua subito alla nuova condizione. 

I primi minuti del viaggio di ritorno sono alquanto traumatici: la coda intorno San Siro è infinita. Molti cercano di comprendere i perché di questa sconfitta mentre lo spazio nel pullman sembra quasi rimpicciolirsi rispetto all'andata.

È la stanchezza che detta il cammino e l'infelicità per un risultato che farà pesare di più il viaggio verso la Calabria. Ne usciamo però incolumi anche da queste prime emozioni altalenanti e arriviamo alla prima sosta dopo già un'ora di viaggio. 

Lì ci riguardiamo tutti in faccia. 

Siamo entità vaganti immerse in un mondo alternativo: il nostro. 

Poi ancora chilometri mentre finalmente una parvenza di sonno ci fa visita. 

Quando arriviamo a Caserta siamo già tutti esausti. Ecco, allora, che il nostro direttore d'orchestra, il nostro Presidente, toglie dal cilindro l'ennesimo coniglio per rallegrare il gruppone. Crostate, dolci, ancora bevande, eh sì, proprio così, se la mattina deve iniziare allora che inizi nel modo giusto. A suggellare tutto i racconti del Presidente, sempre istrionico e ironico. Nel suo viso la stanchezza si affaccia in modo visibile ma la maschera sempre con la passione e la voglia di finire il viaggio con la leggerezza che contraddistingue l'Interclub di Montalto. Fabio La Ganga, invece, già pensa alla prossima partita e cerca di mantenere alta la fede nerazzurra smorzando le teorie disfattiste. Si riparte.

Quando arriviamo a destinazione siamo tutti sollevati ma ci accorgiamo che qualcosa torna a bussare alle nostre porte. È la vita reale. 

Quella così cinica e che molte volte non ha spazio per le passioni. 

Sempre tutti ingabbiati nelle proprie responsabilità, in quei "devo farlo" che sono poi un po' il senso della vita. 

Ed è il giorno dopo che realizzi tutto quello che hai vissuto e con chi lo hai vissuto. 

Ti vengono in mente anche quei visi che non conoscevi prima ma che associ ad una battuta o ad una semplice parola scambiata con essi. 

Rimani in un loop temporale che sai bene che ripartirà al prossimo viaggio, perché statene pur certi, cari detrattori, un altro viaggio, per noi, ci sarà sempre. 

Davide Beltrano "IlFolle"


martedì 22 agosto 2023

Gelsomina Ferrara e i “libri dei fans” che diventano opere d’arte!


E’ l’artista che sta portando il Sud nel resto del mondo con la sua genialità, un mix di talento e passione che sta trascinando tanti affezionati del ritratto. 


Gelsomina Ferrara non ha ormai bisogno di presentazioni perché la sua fama la precede. E questo succede solo con chi fa della propria arte uno stile di vita, dedicandoci tempo e lunghe lavorazioni. 


Succede sempre così quando una forza naturale prende corpo nella nostra istintività generando amore verso quello che si fa. 


E i traguardi della Ferrara sono sotto gli occhi di tutti, come le copertine dei cosiddetti “Libri dei fans” che proseguiranno a breve con quelle dediche a Vasco e Ultimo. 


Ma il valore dell’artista campana è dato anche dal successo delle iniziative alle quali partecipa, segno tangibile della sua forza e creatività.


Un’ascesa in piena regola che ci rende orgogliosi di una vera e propria eccellenza del Sud, eccellenza che porta così una ventata di speranza per chi vuole coltivare i propri sogni in questa Terra.