venerdì 23 marzo 2018

"Batman Shadow: le origini del male".


Scott Snyder finalmente è cresciuto non buttando tutto nei soliti finali ma tenendo in equilibrio una storia che funziona, retta bene da un certo coinvolgimento corale che ha il suo centro nevralgico nel personaggio del Cervo. 

E Shadow diventa invece una nemesi troppo pericolosa del Pipistrello, mettendo dentro una storia che lo lega in modo atavico al Cervo, uno spietato assassino pronto ad uccidere la parte migliore di Gotham. 

Quello che vorremmo è forse un thriller più complesso, e invece ci si ritrova a scoprire l'assassino di questi omicidi in modo così sbrigativo che si capisce bene, come Snyder, abbia impostato il fumetto più sull'azione che sulle doti investigative di Batman. E questo è un vero peccato. 

La vicenda di Shadow invece è la parte più bella, quella che sta su in modo avvincente e che è la linea guida della storia che lega ogni dialogo. 

C'è una dolce contrapposizione fra Batman e Shadow, fra due modi di vedere la giustizia e portare avanti la lotta al crimine. Simbolico in tal senso, quando Batman cerca di salvare Joker dal colpo di pistola sferrato da Shadow: c'è l'essenza di tutta la storia, una sorta di legame atavico che anche quando Joker non è protagonista, diventa il collante fra pazzia e ragione. 

E Batman ragiona ma si ritrova più volte ad essere fragile rispetto a segreti che non riesce a capire in pieno, tante volte così assiste ad un guerriero che non è più un passo davanti ai criminali ma due indietro. 

Forse sui dialoghi si poteva fare di più, a volte impregnati da troppe pulsioni narrative da gangster in stile anni '60, tralasciando così da parte la sensazione di apocalittico avvento del male che si respira nelle varie pagine del volume ma non in modo totale come invece dovrebbe essere. 

Però, nonostante questo, il fumetto sta sempre su: le origini del Cervo incollano il lettore che si vede più trascinato da questo che dalla lotta fisica e dalla sofferenza di Batman che, tante volte, viene raffigurato in tavole bellissime che donano pathos e vigore artistico. 

Il finale regge bene l'urto del 'già visto' riponendo nelle figure di Batman e Shadow, la dicotomia fra speranza e giustizia. Due facce della stessa medaglia raccontatate con coerenza storica da parte delle due figure. 

Shadow è un personaggio interessante, con origini affascinanti e una morale... in stile The Punisher. Ma badate bene, Shadow è nato nel 1930, mica roba da poco. 

Voto 7.5
IlFolle Beltrano

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